Giornata di rimonte, carambole e tanti gol, la quindicesima di A, con il Napoli che butta via due punti, le milanesi fanno bottino pieno e l’Atalanta si propone decisamente come quarto incomodo.

È proprio la Dea a dare inizio alle danze della quindicesima con una quaterna al Venezia che non ammette repliche; i nerazzurri non sono più una sorpresa e Gasperini riesce sempre a trovare la quadra al di là di chi va in campo.
Ad imitare la Dea ci pensa la Fiorentina, che ha ragione della Sampdoria con un 3-1 con poca storia, dato che i “ciclisti” partono benissimo ma durano davvero troppo poco per la Viola di questo periodo.

Poco da dire invece sullo 0-0 tra Verona e Cagliari, con i padroni di casa a fare il gioco, ma senza riuscire a scardinare la porta dei sardi, che lasciano così l’ultimo posto, ma per la salvezza servirà ben altro.
Quello che non pare nelle possibilità della Salernitana, superata in casa da una Juve che qualcuno ha certificato in rilancio, ma chissà se è davvero vera gloria, visto anche l’avversario.

Chi invece cresce con buon passo è il Bologna che liquida una Roma sempre molto alterna e non sempre la fortuna aiuta.
A non avere bisogno della fortuna sono le milanesi, che fanno fuori rispettivamente lo Spezia (l’Inter a San Siro, 2-0) ed il Genoa (3-0 il Milan a Marassi), avvicinando il Napoli e rendendo avvincente un campionato già di per sé tutt’altro che noioso.
Lo Spezia di giornata fa quel che può, mentre il Genoa di Sheva ancora non ha segnato una rete in tre partite, ma soprattutto è lontano dalla svolta sperata …. Quasi che nulla sia cambiato anche con il passaggio di proprietà, ma Preziosi è sempre lì ….

A Reggio Emilia, il Napoli butta via un doppio vantaggio, dimostrandosi fortissimo, ma anche legato alla presenza di alcuni punti cardine, specie in difesa e con un nume su tutti: koulibaly; mentre il Sassuolo continua a mettere paura alle grandi, cosa che non basta però per fare un grande campionato.
Cosa che sta facendo l’Empoli, che a Torino deve ringraziare un errore del VAR per recuperare due reti ad un Toro che per mezz’ora domina ma in dieci per un’ora paga anche qualche sostituzione non proprio azzeccata del suo allenatore.

In chiusura ci pensano Lazio ed Udinese a fare esplodere gli ultimi fuochi d’artificio con un clamoroso 4-4, fatto di belle cose ma pure di errori non da Serie A; d’altra parte la classifica e le precedenti prestazioni di entrambe sono lì a certificare come ci sia del buono, ma anche tante cose che non funzionano sia per Sarri che per Gotti.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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