Il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, prima della partenza per la Cina, ha ritenuto opportuno uno scambio telefonico, in merito ai “fatti” di Israele con i Presidenti dell’Egitto Abdel Fattah al-Sisi, dell’Iran Ebrahim Raisi, della Siria Bashar al Assad e dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, per sottolineare l’inaccettabilità di qualsiasi forma di violenza contro i “civili” in Medio Oriente e la preoccupazione per una possibile escalation su larga scala del conflitto israeliano-palestinese. Ha inoltre sottolineato che è favorevole a una giusta ed equa risoluzione della questione tramite la creazione di uno Stato indipendente palestinese.

Il suo aereo è atterrato a Pechino alle 9,30 locali (in Italia erano le 3,30), un viaggio strategico, nonostante il mandato d’arresto emesso a suo carico dalla Corte penale internazionale di Bruxelles, per “presunti crimini di guerra” in Ucraina, motivato da un incontro “particolare” con il Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping.

Sarà presente, quale ospite d’onore, al terzo forum sulla “Belt and Road Initiative” in programma oggi e domani a Pechino.

Scopo primario di detto incontro è basato sul rafforzamento bilaterale dei rapporti Russia Cina e viceversa.

I due Leader parleranno del conflitto tra Israele e Hamas, su cui Putin punta a rompere l’isolamento proponendosi come mediatore, dati i rapporti vantati con il mondo islamico.

Non dimentichiamo che Cina e Russia, hanno un rapporto stretto con l’Iran, dove la “leadership clericale” appoggia sia Hamas sia Hezbollah, il gruppo militante libanese che potrebbe aprire un secondo fronte contro Israele.

Inoltre necessita precisare che il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato a Putin che Israele non fermerà la sua offensiva nella Striscia di Gaza finché non avrà eliminato “il potere” di Hamas, in quanto lo Stato ebraico è stato attaccato da vili e crudeli assassini.

In merito alla guerra in Ucraina verrà valutata la proposta di pace predisposta dalla Cina, che il Presidente Putin ha avuto modo di leggere e che ha così commentato: “Il piano cinese per risolvere il conflitto in Ucraina è realistico e potrebbe costituire la base per i colloqui di pace. La Russia è grata alla Cina per aver pensato a come porre fine alla crisi russo-ucraina.

Vladimir Putin ha voluto comunque sottolineare: “Le ostilità nel Donbass sono iniziate dopo il colpo di Stato del 2014 in Ucraina, mentre il regime di Kiev ha rifiutato di attuare gli accordi di Minsk e i tentativi di Washington di trascinare l’Ucraina nella Nato hanno aggravato il conflitto.”

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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