Quante mattine ci siamo svegliati, da un anno a questa parte, con un po’ di tosse, il naso che colava ed immediatamente abbiamo pensato con terrore di aver contratto il Covid?

Questo articolo è la testimonianza di chi positivo lo era davvero e da quel momento è iniziato un percorso difficile, fatto di ospedale, ossigeno, fili che monitoravano tutto quello che succedeva, terapia subintensiva e …. la voglia tenace di venirne fuori il prima possibile.

Protagonista è un amico, Stefano Brugnoli, di Campagnola Emilia, in Provincia di Reggio; un sessantottino (non nel senso di giovane barricadero, ma nato nel sessantotto) che di mestiere fa il bancario, ma con la passione per il calcio, tanto da dedicare molto del suo tempo libero ad allenare i ragazzini, come dice un “pezzo” della sua storia.

Si iscrive dapprima (86/87) ad un corso CSI, nel 1997 prende il patentino di istruttore giovani calciatori e nel 2000 diventa allenatore UEFA B; da più di dieci anni allena formazioni per un biennio, quello del passaggio dal giocare da 9 a 11.
Tra i suoi allievi uno è da ricordare, Luca SILIGARDI, centrocampista passato dalle giovanili dell’Inter e che oggi, a trentatre anni, ha alle spalle quasi 300 partite tra Serie A (oltre 100) e Serie B, con cinquanta reti all’attivo.

La soddisfazione più grande per Stefano è però quella di veder crescere i “suoi” ragazzini, aiutarli a credere in se stessi, divertendosi, perché il pallone, a quell’età deve essere soprattutto divertimento.

Stefano ed io ci siamo conosciuti nell’estate del 2010, a Norcia, quando entrambi seguivamo per qualche giorno, e per le testate con cui collaboravamo (Stefano ha anche scritto per diverso tempo per alcuni giornali web ed è davvero un peccato abbia deciso di chiudere quella pagina ….), il ritiro del Torino; era un Toro triste, guidato da uno ancora più “triste”: Franco Lerda.
Da lì in poi ci siamo rivisti puntualmente tutte le estati: Sappada, Riscone di Brunico, Bormio, qualche volta a Reggio, in occasione delle trasferte del Toro contro il Sassuolo, e l’amicizia con lui ed i suoi fantastici genitori è cresciuta passo passo.

La nostra è una di quelle amicizie che puoi sentirti una volta l’anno, ma non viene meno, così come non viene meno la stima reciproca; perciò appena ho saputo, da un amico comune, che Stefano era stato colpito dal Covid ed appena uscito dall’ospedale, l’ho chiamato, felice che il momento brutto fosse passato e proponendogli di raccontare la sua vicenda al giornale, ai nostri lettori, per testimoniare una realtà a cui qualcuno potrà pure non credere, ma che fa ormai parte della nostra vita di tutti i giorni.

Per questo ringrazio Stefano che, con la giusta emozione, ci ha fatto partecipi di cosa succede dentro gli ospedali, la realtà di una pandemia che ci ha stravolto le vite, ma alla quale non bisogna assolutamente arrendersi, anche grazie all’apporto di medici, infermieri e di tutti coloro operino in ospedale, in campo sanitario, per aiutare il prossimo, anche a prezzo della loro stessa vita.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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