Nel panorama sportivo alcuni campioni riescono a diventare leggende viventi non solo per i meriti sportivi ma anche per la capacità di saper conquistare il pubblico con delle invenzioni, scherzi, travestimenti che ne amplificano la notorietà e la capacità di sorprendere. Ne è un classico esempio “il Dottore” più famoso del nostro Paese, Valentino Rossi, che da anni accompagna i suoi successi a scherzi e travestimenti, basti pensare a Robin Hood e Superman.

Figlio d’arte, (il papà Graziano è stato un pilota professionista) Valentino Rossi inizia l’avventura a 16 anni con l’Aprilia, l’anno successivo conquista, con 11 vittorie, il suo primo titolo mondiale.

Quindi il passaggio alla classe 250 dove, nel 1999, si laurea campione del mondo con il team Aprilia Grand Prix Racing. Nel 2000 il passaggio alla Honda, nella classe 500, primo anno vice campione e nel 2001 ancora di nuovo in testa al mondiale, vinto anche nel 2002 e 2003. Nel 2004 firma per la Yamaha confermandosi campione del mondo per i primi due anni. Due anni di “pausa” e poi di nuovo in vetta nel 2008 e 2009.

La carriera del Dottore è impressionante: 9 titoli mondiali, oltre 100 successi e podi che hanno superato il numero duecento, e nonostante i periodi bui, gli infortuni, e più recentemente, il covid, Il momento del ritiro sembra ancora lontano, nonostante i 42 anni appena festeggiati.

In questi giorni il “Dottore” ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera: “Non mi faccio mancare niente, nemmeno il Covid. Contagiato nel momento peggiore – spiega il numero 46 – ho impiegato molto tempo per tornare negativo. Questo virus porta la solitudine, nessuno ti viene a trovare, sembri un appestato. Sono favorevole al vaccino, sono pronto, mi pare l’unica speranza per tornare a una vita normale. Spero in un piano serio per i vaccini e in un sostegno per i lavoratori in difficoltà che sono e saranno tanti”.

Valentino prosegue la sua analisi:“Alla mia età cambiano le priorità. A vent’anni pensi a correre e poi a correre. Fine. Cosa accade tra una gara e l’altra non lo ricordi neanche. Adesso è diverso, i pensieri sono anche altri. Riesco persino e seguire un po’ la politica. Continuo a non capire una mazza, ma seguo”.

Sarà un 2021 particolare per il numero 46, la prima con il team Petronas, il suo compagno do box sarà l’amico Franco Morbidelli. La Yamaha ufficiale, dopo tanti anni vincenti con Rossi, adesso correrà con Quartararo e Vinales: “Hanno scelto i piloti del 2021 prima che iniziasse il 2020 ed è un errore secondo me, è un vizio da MotoGP: bisognerebbe aspettare almeno qualche gara, ma Fabio e Maverick faranno bene, ne sono certo”, dice Valentino. La nuova stagione inizierà il 28 marzo in Qatar. Il team è cambiato, ma le ambizioni di Rossi sono sempre le stesse: “Il decimo titolo? Corro perché penso di riuscire a vincerlo, ma non è un’ossessione: sarei contento di fare bene, fare podi, essere protagonista, in lotta“.

In bocca al lupo Dottore!

articolo e foto a cura di Franco Buttaro

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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