Ristrutturare casa e non sostenere costi

Bonus facciate, Bonus Energia, Sismabonus, Bonus casa, Bonus Verde, Superbonus 110%, Ecobonus: già viene il mal di testa a leggere il susseguirsi di questi termini che poi ci appaiono uguali se non sinonimi.
Quelli elencati sono solo una parte dei molteplici incentivi e agevolazioni fiscali introdotti e modificati via via nel tempo, attualmente vigenti, riferiti ad interventi che vanno a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici o riguardano l’estetica, o più comunemente li si indentifica con “ristrutturazione”.

Il Decreto Rilancio, convertito in Legge (77/2020 del 17/07/2020) e la Legge di Bilancio (178/2020 del 31/12/2020), hanno fortemente incrementato i benefici fiscali derivanti da spese sostenute da determinati soggetti a fronte di interventi collegati alla ristrutturazione, riqualificazione energetica e/o riduzione del rischio sismico degli immobili.

In pratica i vari soggetti fiscali interessati e nelle varie situazioni normate, possono portare in detrazione i costi sostenuti, fatta salva la possibilità in taluni casi, di poter usufruire dello sconto in fattura o la cessione del credito.
Non è nostro compito fornire qui esempi di pre-analisi e/o diagnosi energetica: ogni unità immobiliare, ogni condominio (formato da più unità immobiliari) costituisce casistica a se stante ed è materia dei vari professionisti / studi professionali che si sono sin qui specializzati nel campo. Perché occorre molta competenza per districarsi nei meandri e nelle sfaccettature delle norme e varianti introdotte. Basti pensare che a distanza di mesi continuano a succedersi circolari esplicative dell’Agenzia delle Entrate.

Concentriamoci sul SUPERBONUS, che con un’aliquota del 110% appare decisamente la più stuzzicante- Come usufruire di questa agevolazione? Ed a chi spetta?
Il perimetro beneficiari ricomprende i Condomini, le persone fisiche e altri enti, così come determinati dall’art 119.
Condizione per beneficiare degli incentivi è che gli interventi assicurino il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio per le spese sostenute dal 01/07/2020 al 30/06/2022: è necessario il rilascio, da tecnico abilitato, dell’A.P.E. pre e post intervento, nella forma di dichiarazione asseverata.

Sono stati definiti tre interventi cosiddetti “trainanti” con i relativi massimali differenziati in base alla tipologia di immobile oggetto di ristrutturazione: Isolamento termico sugli involucri (cappotto termico): si tratta della coibentazione delle strutture opache orizzontali e verticali per una superficie maggiore al 25% della superficie totale; la sostituzione impianto di climatizzazione sulle parti comuni e gli interventi antisismici.

Ognuno di questi se effettuato determina il Superbonus 110%. Fino ad un massimale specifico di intervento.
Ma non si ferma qui: la Legge consente di abbinare una serie di ulteriori opere, detti interventi “trainati”, che se effettuati singolarmente beneficiano di bonus più limitati e diversificati, ma congiuntamente ai trainanti, innalzano la percentuale di beneficio al 110%.

E così possiamo collegare la sostituzione di serramenti ed infissi, schermature solari, caldaie, fotovoltaico, colonnine di ricarica elettrica, sistemi di accumulo, scaldacqua, Building automation.
Potremmo trovarci ad avere un progetto/preventivo con ipotesi di lavori per un totale di euro 300.000 e non spendere nulla (beneficio fiscale 330.000).

Calma, calma fermatevi non correte a telefonare immediatamente al vostro tecnico di fiducia. O meglio, contattatelo per approfondire, verificare.
Questo è un esempio ed è troppo semplicistico scrivere cosi: potrebbe essere il classico specchietto per le allodole e non me ne vogliate. Perché la componente più difficile da mettere in atto è quel “non sostenere alcun costo”.
L’impresa o le imprese che effettueranno i lavori, potrebbero intervenire con lo sconto in fattura: alla fine del cantiere verrà emessa la fattura, che indicherà lo sconto totale pari al costo, e noi appaltanti cederemo il nostro credito fiscale all’impresa.

Ma se l’impresa non effettua lo sconto in fattura? Potrebbe richiedere l’anticipo, anzi sicuramente chiederà l’anticipo perché per mettere in piedi un cantiere, dei costi si sostengono e così man mano che ai lavori vengono effettuati.
Se disponiamo delle somme non ci sono problemi. Attingiamo ai nostri risparmi e saldiamo tutto ed a fine lavori avremo il nostro credito fiscale che porteremo in detrazione sulla nostra dichiarazione dei redditi nelle consuete rate annuali e quindi diluiremo nel tempo il ritorno di quanto abbiamo speso, ammesso di non superare con la rata in detrazione, l’importo delle imposte che sosteniamo.

Ma se non abbiamo tutti i risparmi a disposizione o non vogliamo portare in detrazione il nostro credito fiscale ma attualizzarlo?
Diventa sempre più complicato. E si accende una lampadina: all’inizio si è parlato di cessione del credito, e questa può essere effettuata a soggetti terzi quali le banche. E pressoché tutti gli istituti di credito si sono attrezzati per far fronte alle necessità dei propri clienti. Non soltanto acquisendo il credito a fine lavori, ma anche intervenendo a supporto fin dall’avvio di questi.

Ed in questo caso subentrano dei costi quali ad esempio gli interessi per i finanziamenti ponte che vengono erogati, che non sono detraibili. Ed il credito fiscale maturato, nel momento in cui verrà trasferito alla banca ci verrà pagato ad una certa percentuale (ogni banca diversa) ma in linea di massima se spendiamo 100, 100 è quel che otterremo.

Non diventa così semplice perché occorre comunque rispettare la legge, le varie norme, fornire i documenti prescritti, rispettare step, asseverazioni e certificato di conformità, e non si risolve in pochi giorni. Ma diventa più agevole.
Quindi non occorre agire con superficialità.
Un bel colloquio con il proprio gestore ma anche più colloqui per sciogliere i nodi della componente finanziaria dell’operazione, vi potranno far affrontare o decidere con più tranquillità quel che per ognuno di noi è opportuno effettuare.

Le tanto famigerate banche, spesso bistrattate a volte tornano utili.

A cura di Patrizia Ferro – Foto Imagoeconomica

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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