L’espressione “politicamente corretto” è un termine che designa una linea di opinione, un orientamento ideologico e un atteggiamento sociale con lo scopo inteso soprattutto nel rifuggire l’offesa o lo svantaggio verso determinate categorie di persone all’interno di una società.

<Il termine apparve comunemente nel vocabolario marxista-leninista dopo la Rivoluzione russa del 1917 per indicare la piena aderenza all’ortodossia politica in generale, successivamente venne ripreso dal regime nazista per indicare l’aderenza all’ortodossia del regime hitleriano e delle politiche razziali. La prima attestazione registrata del termine “politically correct” nel senso moderno del termine appare nell’antologia “The Black Woman” curata da Toni Cade Bambara del 1970.>

Ormai presente dal lontano 1993, trent’anni, incomincia a scricchiolare, a dare i primi segni della una incoerenza e dalla sua inutilità!

Pensato dai soliti Radical Chic, gli acculturati geni della sinistra, altro non si è dimostrato che un concentrato di ignoranza e stupidità e di bigottismo estremo. Bastano una parola. un fatto o anche solo un pensiero per essere additati se non condannati a vita e da Chi poi?

Alla fine, ragionandoci a fondo, scopriremo che non c’è nulla di neutrale in quella che è diventata un’ossessione per la discriminazione delle minoranze!

Il politicamente corretto ha una caratteristica fondamentale: parte da un concetto giusto, lo porta alle conseguenze estreme con la premeditazione di ferire e danneggiare le categorie che vorrebbe proteggere.

Non a caso, questo “marchingegno”, studiato per coinvolgere e indirizzare l’opinione pubblica su schemi studiati politicamente, sembra non dare più i risultati sperati, con la reale possibilità che naufraghi completamente.

Esempio di questi giorni è il libro “Il mondo al contrario”, già best seller; scritto dal Generale Roberto Vannacci, dove si evidenzia il punto di vista dell’uomo comune sui temi del politicamente corretto, dall’immigrazione alla famiglia. Unico caso letterario di tale importanza fu il libro “Trilogia” della “grandeOriana Fallaci, con tre milioni di copie vendute. Per non parlare nel segmento musicale di Alice Cooper, rock star di fama mondiale, che ha affermato che l’ideologia gender fa soprattutto danni. Storica la sua frase: “Se hai un bambino di 6 anni che vuole solo giocare e tu lo confondi dicendogli – sì, sei un ragazzo, ma potresti essere una ragazza se lo desideri – è sbagliato!”

Il Politicamente coretto ha avuto i suoi “esaltati successi” nel mondo del cinema, evidenziando che le donne erano trattate con veri e propri oggetti, una vera e propria “caccia alle streghe”, vedi “Via col vento”, dove a sentenziare prima di ogni tribunale era lo stesso pubblico, plagiato dai “supporter” di tale “credo paranoico”!

Tale “infingarda” politica si è scatenata anche sulle favole proposte dalla Walt Disney che, adeguandosi, pur di mantenere una sua priorità in tale settore cinematografico, ha modificato immagini e canzoni, per rendere possibile la distribuzione dei suoi cartoni animati. Una vergogna senza pari nella storia!

Non parliamo poi delle pubblicità che ogni giorno infiammano i nostri televisori: la famiglia è composta da persone in cui una è sempre extracomunitaria, le auto pilotati da uomini e/o donne di colore, i bimbi accuditi da genitori di colore, ecc. ecc.

Chiudiamo, per non essere pesanti e noiosi con l’attuale Mostra del cinema a Venezia. Il film inaugurale racconta la storia di un “patriota” della nostra Marina militare mentre per i “politicamente corretti” trattasi di un “eroe” fascista!

Giudicati aspramente anche i registi Woody Allen e Roman Polanski.

E tutto questo a che pro?  Forse per la sempre vana speranza di raccattare qualche voto dalle minoranze?

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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