Alla morte di Michel Nostradamus, nel 1566, la moglie fece incidere sulla pietra della tomba del marito queste parole: “Qui riposano le ossa dell’illustrissimo Michel Nostradamus, l’unico a giudizio di tutti i mortali, degno di scrivere con penna quasi divina, secondo l’influenza degli astri, gli eventi futuri del mondo intero”.

Il suo dono di veggente ha fatto ispirare e studiare scienziati e curiosi da quasi cinque secoli, nel tentativo di interpretare i suoi testi.
Si sarebbe chiamato Michel Gassonet se il bisnonno, israelita, non avesse cambiato nome e religione pur di evitare le imposizioni e le persecuzioni che colpivano la sua razza; il Nostredame, originario dei Gassonet, fu in seguito latinizzato in Nostradamus.
Il veggente nacque, secondo il suo atto di nascita, il 14 dicembre 1503 a Saint Rémy de Provence.
Il nonno si dedicò alla sua educazione insegnandogli la matematica e l’astrologia, nonché nozioni sulle composizioni di unguenti e pomate, conoscenze che il giovane allievo mise a frutto successivamente.

Dopo la morte del nonno, Michel continuò i suoi studi ad Avignone e nel 1521 intraprese la facoltà di medicina a Montpellier.
Durante il periodo della peste in Provenza e nella Linguadoca egli andò a curare gli ammalati e poi tornò a terminare gli studi di medicina.
Successivamente seguì un periodo abbastanza difficoltoso per lui, durante il quale dopo essersi stabilito ad Agen, esercitò la professione di medico senza particolari note di rilievo, si sposò e diventò padre di due figli; poi moglie e figli morirono e lui si ritrovò solo. Da quel momento intraprese un viaggio che durò circa dodici anni tra Francia meridionale ed Italia, una vita errante e all’avventura. Fu in quel periodo, quando si trovò in Italia, che si manifestarono i primi segnali di veggenza; un giorno incontrò un monaco sulla sua strada e cadde in ginocchio in segno di riverenza pronunciando tali parole: “Mi inginocchio di fronte a Sua Santità”. Una decina di anni dopo il monaco fu eletto papa con il nome di Sisto V.

Nel 1546 ricomparve la peste e Nostradamus, dopo aver raggiunto una certa notorietà, venne chiamato a curare i suoi connazionali ad Aix-en-Provence. Egli ottenne cosi tante guarigioni da sorprendere gli abitanti. Dopo la fine dell’epidemia egli decise di rispondere affermativamente alle richieste del fratello Bertrand e della cognata Thomine che gli chiesero di stabilirsi a Salon-de-Provence.
Qui conobbe una giovane vedova, Anne Ponsard Cremelle, la quale possedeva una dote di 400 fiorini che permisero a Nostradamus di aprire un gabinetto medico nel quartiere di Ferreiroux. Circa due anni dopo egli fece il suo ingresso ufficiale, anche se con grande modestia, nel mondo misterioso e affascinante del soprannaturale, progettando un almanacco con “I presagi calcolati ad opera di M. Michel Nostradamus, dottore in medicina”. L’almanacco da lui ideato fu una raccolta di predizioni sul tempo e le stagioni, toccando temi quali l’oroscopo, ricette di cucina e rimedi molto semplici.

Nel 1555 avvenne il boom di Nostradamus attraverso la prima edizione delle “Centurie astrologiche”, profezie scritte in quartine e stampate da Macé Bonhomme a Lione. Esse comprendevano le tre prime centurie e cinquantatrè quartine della quarta. Era già abbastanza comunque per sconvolgere i lettori, anche se la lettura non era facilmente comprensibile perchè scritta in maniera piuttosto ermetica.
Il successo fu comunque tale che giunse alla corte dei Valois e la regina di Francia, Caterina de Medici, superstiziosa e appassionata di astrologia invitò Nostradamus a Blois dove fu ricevuto con grande magnificenza. La conferma della veggenza del mago avvenne il 30 giugno del 1559 quando il re di Francia diede una festa sontuosa in occasione del matrimonio della sorella con il conte Gabriele di Montgomery, capitano della guardia scozzese.

Il re volle terminare i festeggiamenti del matrimonio con un torneo cavalleresco, che però ebbe un triste risvolto, poichè la lancia di Montgomery penetrò la visiera del re durante il torneo, trafiggendolo e il re dopo dieci giorni morì.
Fu allora che il generale di Montmorency leggendo le Centurie di Nostradamus, pubblicate circa quattro anni prima, enunciò la profezia, precisamente nella trentacinquesima quartina della prima centuria, nella quale egli preannunciava la tragedia che avrebbe colpito la corte di Francia. Nella città di Salon, Nostradamus, condusse fino alla morte una vita apparentemente molto tranquilla, una sorta di doppia vita. Durante il giorno infatti, egli appariva come medico sapiente e coscienzioso, mentre di notte cambiava volto, appariva il Mago: saliva la scala a chiocciola della sua abitazione che portava al piano superiore, dove aveva allestito il suo osservatorio, dal quale osservava gli astri e aspettava l’ispirazione per trascrivere le sue visioni.

In totale scrisse dodici centurie, le ultime delle quali furono pubblicate nel 1560 a Parigi ad opera di Barbe Regnault. Esse comprendevano unicamente quartine, tranne l’undicesima che è composta di strofe di sei versi.
Tra le profezie che si sono avverate nel corso dei secoli vi sono: la successione dei re in Francia, la fuga della famiglia reale a Varennes (il nome di Varennes è scritto nella ventesima quartina della nona centuria), la Rivoluzione francese, le figure di Napoleone ed Hitler, la bomba ad Hiroshima e molti altri eventi.

A cura di Barbara Comelato – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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