Italia batte Giappone 1 a 0. Niente sushi per Natale, ma il trionfo del pescato italiano, che dominerà incontrastato sulle nostre tavole nel menu di pesce tipico della Vigilia.

Rispetto allo scorso anno, verrà consumato il 5% in più di prodotti ittici: largo alle vongole, alle cozze, ai pesci e ai crostacei che, preparati secondo le ricette regionali, campeggeranno su tre tavole su quattro. Ad affermarlo è stata la Federcoopesca-Confcooperative che complessivamente ha stimato che, tra Natale e San Silvestro, si spenderanno oltre 550 milioni di euro, di cui 90 milioni per vongole e frutti di mare per antipasti e primi piatti e 450 milioni per i secondi.

In pescherie la spesa media è di 3 euro al chilo per le cozze, 10-12 per le vongole; per il pesce bianco di cattura i prezzi viaggiano sui 30-35 euro/kg, mentre per spigole e orate allevate si spende tra gli 8 e i 10 euro/kg; quanto ai crostacei si va dai 10-15 euro delle pannocchie, ai 20 euro per i gamberi bianchi ai 45 per quelli rossi.

Naturalmente, vista la grande corsa all’acquisto del pesce, si fanno strada anche le truffe: Coldiretti ricorda quindi di controllare sempre bene l’etichetta sul bancone che deve riportare metodo di produzione, tipo di attrezzo e zona di cattura o produzione; è necessario poi verificare la sodezza delle carni, il colore delle branche che deve essere rosso o rosato e l’umidità degli occhi; per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia sempre chiuso, mentre è meglio non scegliere pesci già senza testa o pinne.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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