MATTEO SORBELLINI

Personaggio dotato di straordinaria originalità, che non conosce limiti nel suo stile, muovendosi liberamente attraverso una varietà di influenze ed ispirazioni, abbracciando una vasta gamma di stili, abbinando diversi particolari di moda, mescolando elementi tradizionali con elementi attuali o sperimentali. Uno stilista che si è dato la possibilità di esprimersi in modo originale, creando look che si distinguono per la loro diversità e innovazione, ideatore di collezioni uniche e sorprendenti che talvolta sfidano le convenzioni della moda e del tempo, vi sto parlando di…Matteo Sorbellini.

Nonostante sia un personaggio molto impegnato mi ha gentilmente accolta nel suo negozio Viproom di Riccione (RN) trovando il tempo di rispondere ad alcune mie domande.

Chi è Matteo Sorbellini?

Mi definisco un visionario, un eclettico, un creativo, creo abiti, che a loro volta creano situazioni ed emozioni. Sono una persona serena, che ama la vita, che ha avuto tutto dalla vita e ho scelto di posizionarmi in una città che amo, dove sento un senso di libertà e posso esprimermi al meglio, dando frutto a tutte le mie idee.

Cosa ti ha spinto a fare questo lavoro?

In realtà faccio questo lavoro da sempre, sono nato nella moda, mia madre era una bravissima sarta. Da piccolo ho iniziato a seguire la moda e il costume e ho studiato le più nascoste sfaccettature nel campo della moda, riuscendo così a tramutare la mia grande passione nella mia attività lavorativa.

Mi racconti un po’ la tua carriera lavorativa?

A dire la verità già dalla prima collezione sono entrato subito nelle boutique italiane, iniziando nel 1988 con Vichy collezione cowboy, passando poi per Papeete, Biffi, Luisa Via Roma.

Mi presentavo personalmente nelle boutique esponendomi in prima persona, i gestori dei negozi e le commesse apprezzavano molto il mio essere così originale e il mio stile, nel quale abbinavo le mie creazione a grandi marchi.

A trent’anni decisi di vendere il nome di stilista ad una multinazionale, a volte la vita ti sorprende e ti fa deviare percorso, più in là nel tempo mi è venuta l’ispirazione di ripartire. Da quando sono ripartito non mi sono mai fermato…

Poco tempo fa ho ideato la collezione “Atomica”, ispirata alla guerra nucleare, pensando a gruppi di persone rinchiuse in un bunker atomico superlusso, dove danzano leggere, noncuranti di ciò che succede fuori nel mondo, una collezione creata con forme e volumi nuovi, con tessuti preziosissimi, dal satin al mikado, utilizzando anche i ricami Jaiss.

Ho ideato anche una collezione intima tridimensionale, nella quale ho identificato nel tessuto il corpo dell’individuo, nel volume l’anima e nel modello lo spirito, fondendo la duplice triade tessuto-volume-modello in corpo-anima-spirito.

So che a breve ci sarà una nuova sfilata, me ne parli un po’?

Si, dal 26 al 29 marzo ci sarà la sfilata “Resort Bloom” all’Hotel Promenade di Riccione.

La sfilata si svolgerà in un ambiente molto coreografico, al settimo piano, le modelle e i modelli sfileranno attraversando un ponte dorato accompagnati dai colori del tramonto.

Come definisci le tue creazioni?

Ogni abito che creo lo definisco “eterno” come Dio, sono capi che non hanno stagione, senza tempo ma sempre contemporanei.

Custodisci un sogno nel cassetto?

In realtà non ho un sogno nel cassetto, ogni giorno però ho un sogno, sono una persona molto felice, e quello che sogno il giorno dopo lo realizzo e cerco di far sognare le persone.

C’è una frase che ti descrive?

Si, una frase di Luis Sepùlveda: “Vola solo chi osa farlo”.

Matteo è davvero una persona che ha la capacità di esprimersi in modo coinvolgente e di far emergere la sua autenticità mostrando chi è realmente, il giusto mix tra carisma, intelligenza e magnetismo che attrae le persone ispirandole.

A cura di Barbara Comelato – Foto Redazione

Barbara Comelato

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