ANNA PAOLA ANNAPAOLA CONCIA

L’ex Parlamentare del PD Anna Paola Concia, con un percorso di vita polita caratterizzato dal suo impegno nella difesa sia dei diritti che del “gender fluid – Lgbt+”, ed oggi quale “coordinatrice del progetto ministeriale per l’educazione affettiva nelle scuole, e durato “solo due giorni”.

La sua nomina poteva rappresentare una prima presa di coscienza sul problema dei femminicidi, ma la legge su tale problema – l’educazione affettiva – rivista sia della destra che dalla sinistra non è decollata. 

Intervistata su tale problema ha risposto: “I massimalisti di destra e di sinistra hanno vinto. La maggioranza degli italiani vorrebbero che destra e sinistra lavorino insieme nel contrasto alla violenza sulle donne e le piazze degli ultimi mesi ne sono la dimostrazione. Alle manifestazioni abbiamo visto uomini e donne di destra, di sinistra, di centro, giovani. Stessa cosa al funerale di Giulia Cecchettin. Gli italiani chiedono collaborazione. Purtroppo è successo che alcune minoranze rumorosissime hanno condizionato le scelte dei partiti, perché così è andata nel centrodestra. Questo è il cuore della questione. Valditara è stato messo alle strette, gli è stata fatta una pressione incredibile, tale per cui non ha potuto non tenerne conto. In Italia siamo in una perenne campagna elettorale. Ho avuto tanti attestati di fiducia anche da quel lato e moltissimi non sono intervenuti. C’è una parte della destra che avrebbe voluto, compresi alcuni giornalisti, intervenuti in mia difesa. Noi (insieme a lei erano state coinvolte suor Anna Monia Alfieri e Paola Zerman ndr) siamo state attaccate per le nostre biografie, non per il progetto. Nessuno lo conosce. Sono state inventate cose che non esistono: hanno tirato in ballo la cultura gender, l’educazione sessuale, il fatto che saremmo andate nelle scuole. Tutto falso. Noi avremmo dovuto costruire una rete di supporto, di formazione, che poi i docenti avrebbero dovuto attuare. C’è stata malafede. Il progetto è sul contrasto alla violenza sulle donne, sulla cultura del rispetto, niente di ciò che è stato detto. Continuerò da coordinatrice del comitato di Didacta Italia, che ha come mission proprio la formazione dei docenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Questo impegno lo avevo preso per il bene del Paese e lo avrei portato avanti a titolo gratuito. Il mio lavoro continua, anzi non si è mai fermato. Questa sarebbe stata una cosa in più, visto che per trent’anni mi sono occupata di lotta alla violenza sulle donne, di libertà femminile, promozione delle donne nella società. Ero stata chiamata per questo. Mi auguro che si apra una riflessione su questa mancata occasione, da parte di tutti”.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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