L’isola caraibica di Redonda (parte di Antigua e Barbuda), ha deciso di dichiarare guerra a ratti e capre.

La decisione non è affatto bizarra e non è nemmeno la prima volta che accade: anche l’Australia e la Nuova Zelanda avevano intrapreso questa lotta serrata e i motivi sono tutt’altro che futili.

Il fatto è che queste specie di animali invasivi stanno letteralmente flagellando flora e fauna locale, così il governo dell’arcipelago ha avviato un piano che prevede di rimuovere ratti e capre.

Come riportato dal sito Mongabay, le capre non native saranno fisicamente prelevate e spostate ad Antigua dove se ne prenderà cura il Dipartimento dell’Agricoltura e quando questa fase sarà conclusa saranno piazzate delle esche per uccidere i ratti. L’isola al momento ha una popolazione di circa 5 mila ratti neri invasivi e 60 capre dalle corna lunghe introdotte dagli uomini sull’isola più di un secolo fa.

L’isola di Redonda, anche se molto piccola, è dimora di numerose specie endemiche, che non si possono trovare in nessun altro angolo del globo. I danni prodotti dalle capre e dai roditori, hanno spiegato gli ecologisti, sono stati talmente gravi da cambiare anche l’aspetto dell’isola: un tempo rigogliosa e verde oggi appare rocciosa.

Inoltre, con questo piano si mira anche a salvare dall’estinzione alcune specie a rischio, come un particolare tipo di lucertola.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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