I presidenti del Cesena calcio. Lewis-Aiello

Come nel film “Amici miei”Lewis-Aiello-Agostini-Viali-Medri e tutto il Cesena” che dovevano salire nel treno delle semifinali play-off, hanno invece sentito sulle guance le tre sberle secche del Monopoli. Anche se, a dire il vero, più che una squadra di serie C, a scendere in campo al Manuzzi, mi è sembrato di vedere l’Inter vincitrice della coppa Italia. Praticamente senza dilagarsi troppo Colombo ha fatto scendere in campo una formazione perfetta, nonostante l’handicap dell’andata al Veneziani dove i bianconeri erano tornati in Romagna con il sorriso e un enorme vantaggio per avvicinarsi alla promozione.

Dopo un primo tempo dove i bianconeri praticamente non sono mai esistiti per merito degli ospiti, bravissimi a pressare sulle seconde palle senza scomporsi, sono andati giustamente in svantaggio con un autogol di Gonnelli. E, non ci vuole poi un consulente scientifico per registrare, che il Cesena non ha mai fatto un tiro in porta degno per impensierire l’esperto Loria.

Le squadre vanno negli spogliatoi con il cavalluccio ancora a galla, ma poi nella ripresa accade qualcosa che con la decantazione calcistica non ha ne sorgente pura, ne vena tecnica proprio come gesto atletico.

Nardi (che non mi è mai piaciuto quando ha palla tra i piedi e non capisco chi gli dà la possibilità di cincischiare in area piccola invece di spurgarla) commette la “frittatona che brucia” quella da bocciatura piena persino di Nonna Pina. Sbaglia il rinvio, si fa soffiare il pallone e abbatte Grandolfo. Rosso per il portiere bianconero che diventa un dramma umano essendo nato a due passi dello stadio e che sin da bambino ha sempre frequentato. Benedettini prende il posto di Salvatore Caturano, il Cesena rimane senza le sue due punte che in campionato hanno girato a doppia cifra; Bortolussi era stato richiamato un minuto prima, ed è costretto a giocare in inferiorità numerica dopo il rigore trasformato da Mercadante che equivale allo 2-0 per il Monopoli facendo ribaltare il risultato in terra pugliese e viceversa promuovere la sua qualificazione. DRAMMA NEL DRAMMA… Perchè non è ancora finito lo scenario indigesto della partita per i tifosi di casa.

Nonostante Viali prova l’inserimento di Pittarello, Missiroli e poi Zecca per cercare il gol della speranza, nei minuti di recupero Guiebre guadagna un calcio di rigore per un netto fallo commesso da Steffè. Mercadante dal dischetto non sbaglia spiazzando Benedettini.
Maggio che non è il nome del mese, ma dell’arbitro, chiude le ostilità. Tutte le rose sono per il Monopoli che festeggia sotto i 200 tifosi stretti in curva ferrovia, mentre la corona dolorosa di spine è riservata al Cesena che ha fatto tutto da solo per essere inchiodato alla croce!

Da domani ci vorranno molti dollari americani per liberare la città da un campionato che non gli compete per tradizione e allestire un gruppo esperto e valevole. Occorrerà pure tanta competenza tecnica unita ad un grappolo di fortuna.

L’epilogo. Le Parole di Viali: “Dispiace tanto finire la stagione in un’atmosfera così e capisco il rammarico della gente: avrei voluto salutare in modo diverso”.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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