VLADIMIR PUTIN

Una nuova rubrica di sanzioni è pronta a ricadere su Vladimir Putin e sulla sua cerchia di fedeli. Ancora una volta a emettere il pacchetto è la Gran Bretagna, che ha annunciato di aver iscritto al particolare registro di sanzioni volti noti e stretti al leader del Cremlino.

Secondo quanto riferito dal ministro degli Esteri britannico Liz Truss, le misure odierne mirano a colpire “lo sfarzoso stile di vita” attribuita alla famiglia di Putin. Ad entrare nella lista dei sanzionati c’è quindi Lyudmila Ocheretnaya, l’ex First Lady della Federazione Russa, che è stata presa di mira nonostante il suo divorzio da Putin nel 2014. Alla donna è stato infatti riconosciuto di aver beneficiato di rapporti commerciali preferenziali con entità statali.

Sanzionate anche Anna Zatseplina, nonna di Alina Kabaeva e associata di Gennady Timchenko, un collaboratore di Putin di lunga data, così come la fidanzata stessa di Putin. Anche Igor Putin, cugino di primo grado del presidente e uomo d’affari russo, e Roman Putin, anche lui cugino di primo grado, sono entrati nella lista dei sanzionati perché pare che i legami familiari abbiamo permesso alle loro aziende di aiutare investitori stranieri in Russia.

Intanto il presidente russo Vladimir Putin è tornato a schierarsi contro le sanzioni che l’Europa e il mondo politico stanno comminando. Le sanzioni contro la Russia, secondo il leader del Cremlino, “stanno in gran parte provocando una crisi globale“.

In un incontro sulle questioni economiche, Putin ha sottolineato: “I loro autori, guidati da ambizioni politiche miopi e gonfiate, la russofobia, hanno colpito in misura maggiore i propri interessi nazionali, le proprie economie, il benessere dei propri cittadini. Lo vediamo, prima di tutto, in un forte aumento dell’inflazione in Europa”.

Putin ha quindi puntato il dito verso l’Occidente, accusandolo di sacrificare il resto del mondo per sostenere il suo dominio globale: “La colpa di questo è interamente dei Paesi dell’elite occidentale che sono pronte a sacrificare il resto del mondo per mantenere il loro dominio globale”.

Chiamata Scholz-Putin per il cessate il fuoco
Intanto proseguono i colloqui per cercare di arrivare quanto prima ad un cessate il fuoco in Ucraina. Chiamata di 75 minuti tra Putin e il cancelliere tedesco Scholz, che ha esortato il presidente russo a raggiungere al più presto un cessate il fuoco in Ucraina, un miglioramento della situazione umanitaria e progressi nella ricerca di una soluzione diplomatica al conflitto.

Scholz ha poi respinto l’accusa di Putin di un nazismo diffuso in Ucraina, e ha sottolineato che la Russia ha una responsabilità speciale riguardo alla situazione alimentare mondiale, diventata particolarmente tesa a causa della guerra.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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