Foto Federico Bernini/LaPresse 04-04-2016, Torino cronaca Il sindaco di Torino, Piero Fassino, ha firmato un protocollo con Amnesty International per chiedere verità per Giulio Regeni nella foto: lo striscione appena a Palazzo di Città - Comune di Torino Photo Federico Bernini/LaPresse 04-04-2016, Torino news Piero Fassino, the mayor of Turin, has signed a document with Amnesty International to ask truth for Giulio Regeni in the pic:

Il vice ministro degli Esteri egiziano ha convocato gli ambasciatori di Germania, Regno Unito, Canada, Paesi Bassi e Italia per protestare ufficialmente contro una nota congiunta dei cinque paesi in cui si esprimeva “profonda preoccupazione” per la detenzione dell’avvocato per i diritti umani Ibrahim Metwally.

L’Egitto, si legge nella nota del ministero degli Esteri diffusa dall’agenzia Mena, ha espresso la sua “forte indignazione” per un gesto che “costituisce un’ingerenza evidente e inaccettabile negli affari interni egiziani”.

Il vice ministro degli Esteri egiziano Ihab Nasr – riporta la Mena – ha condannato le “notizie false” contenute nel comunicato congiunto chiedendo agli ambasciatori dei cinque paesi di essere più precisi e di spiegare quale è esattamente la situazione giuridica di Metwally a cui si riferisce la nota congiunta di due giorni fa.

L’avvocato, ha sottolineato il ministero degli Esteri egiziano, non è trattato come un detenuto ma è tenuto in custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta della quale si sta occupando la procura generale.
Nasr ha insistito sull’importanza di “rispettare le procedure giudiziarie dell’Egitto e di non privare lo stato del diritto di portare dinanzi alla legge una persona colpita da accuse”.

L’Egitto, inoltre, “respinge totalmente le allusioni contenute nel comunicato sulla situazione delle ong nel paese e su casi di tortura nelle carceri egiziane”. Ed esprime rammarico che un “comunicato del genere” sia stato diffuso da paesi che “chiedono il rispetto della sovranità delle legge e il principio della separazione dei poteri”.

Infine, il vice ministro degli Esteri ha chiesto agli ambasciatori dei cinque paesi di non lasciarsi ingannare “da false notizie, di non proclamarsi più ‘tutori’ di altri stati e di smettere di interpretare le situazioni interne ad un paese in modo non obiettivo”.

Il nome di Metwally è stato spesso associato all’assassinio di Giulio Regeni. L’avvocato è stato citato in passato come consulente legale della famiglia del ricercatore al Cairo. Di recente il legale di Metwally, Ezzat Ghoneim, ha precisato che il ruolo del suo assistito nel caso Regeni è stato “informale e indiretto” in quanto incaricato dal direttore dell’ong ‘Ecfr’ di seguire il dossier. Metwally “ha seguito il dossier ma non ha incontrato né ha preso contatto con la famiglia Regeni”, ha aggiunto Ghoneim.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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