È di una giovane donna di carnagione bianca il cadavere ritrovato due giorni fa in un borsone lungo l’argine del fiume Po, come emerge dall’autopsia.
Sarebbe morta da circa due settimane.

L’esame sul corpo è stato effettuato, fanno sapere i Carabinieri di Rovigo, nella tarda serata di ieri su disposizione della Procura. I militari stanno analizzando le segnalazioni di donne scomparse pervenute recentemente.

Il corpo era nudo, in discreto stato di conservazione, senza la testa e parte degli arti. È stato ritrovato da un dipendente dell’Agenzia interregionale per il fiume Po in una sacca a Occhiobello, lungo il fiume, in un luogo, la curva Malcanton, dove il corso d’acqua straripò nel 1951.

Probabilmente è stato trasportato insieme alla sacca che lo conteneva dalla corrente dell’ultima piena del Po, quindi tra ottobre e novembre, e con l’eccezionale siccità di questi mesi è riaffiorato, rimanendo incagliato nei massi posti anni fa a protezione dell’argine dopo l’alluvione del Polesine.

È in stato di decomposizione ma la sacca lo ha ‘protetto’ dall’aggressione dei pesci.

Servirà probabilmente un mese per l’esame del Dna e la comparazione con i casi denunciati di donne scomparse negli ultimi tempi.

Al momento sembra potersi escludere che il corpo sia di Saman Abbas, la giovane pachistana scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) il 30 aprile di un anno fa.

Gli investigatori escludono anche che il cadavere possa essere quello di Isabella Noventa, la donna di 55 anni uccisa nel 2016 dall’ex fidanzato Freddy Sorgato, con la complicità della sorella e dell’amante.

Lo stesso Sorgato, fanno presente gli inquirenti, aveva confessato di aver gettato la donna nel fiume Brenta. Il cadavere, aveva raccontato, era stato avvolto in sacchetti di plastica mentre il corpo mutilato recuperato l’altro ieri nel rodigino era in una sacca.

A cura di Elena Mambelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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