Certo non tutti possono essere davvero grandi e questa volta la scelta è caduta su di un brasiliano che pareva dover essere il toccasana per il Cesena di Marcello Lippi ed invece…

Stagione 1990-91, il Cesena ha terminato la stagione precedente al dodicesimo posto ed insegue una nuova salvezza, possibilmente più tranquilla; le primissime battute paiono disastrose, ma dopo le iniziali due sconfitte, arrivano i pareggi contro Juve e Cagliari, seguiti dai successi contro Bari e Bologna.

Siamo quindi al 28 ottobre ed a Cesena arriva il Torino neopromosso di Borsano, il Toro di Mondonico e Lentini, Marcheggiani e Cravero; in bianconero viene fatto esordire un centrocampista brasiliano con un passato nel San Paolo e nello Sporting Lisbona, molte presenze nella Nazionale verdeoro ed il riconoscimento come miglior giocatore del Mondiale Under 20 nel 1985: Paulo Silas, centrocampista.

Un fenomeno verrebbe da dire e le premesse sono di prim’ordine, perché mentre il Torino conduce per uno a zero, il Cesena usufruisce di una punizione da trenta metri e proprio Silas si incarica della battuta; Mercheggiani si sta ancora posizionando quando si vede arrivare un missile che si insacca nel sette alla sua destra! Incredibile!
La partita contro il Torino finisce sul 2-2 ed il Cesena e Lippi parla dell’esordio di Silas in toni soddisfacenti sia sul piano fisico che psicologico, come si può verificare andando a rivedere il filmato di giornata, e quindi pare che il neo acquisto bianconero sia l’ideale collante per il centrocampo e la coppia d’attacco Amarildo-Ciocci.

Le c ose però non vanno come sperato e la stagione finisce con il Cesena diciassettesimo e retrocesso, mentre il nostro protagonista (26 presenze e 3 reti) finisce nel mirino della Sampdoria che ha appena conquistato lo Scudetto!
Silas sembra abbonato al gol nell’esordio e lo conferma anche in blucerchiato, andando a segno contro il Cagliari nella partita che però i sardi vincono 3-2; è ancora una punizione a determinare la rete si Silas, che si conferma così un vero specialista dei calci piazzati.

Anche a Genova però le cose non sono tutte rose e fiori, tanto che Silas viene soprannominato dai più superstiziosi supporters doriani “cornacchia di centrocampo”, insomma un portasfiga vero e proprio, tanto che la Samp con lui in campo non si distingue particolarmente nel corso del Campionato, mentre senza di lui raggiunge addirittura la finale di Coppa Campioni.
Vera o no che sia, la “fama” di Silas è ormai appiccicata al calciatore che saluta genava per tornare in patria, dove inizia un peregrinare che lo vede vestire diverse maglie, sino al ritiro avvenuto nel 2004.

Grande giocatore o davvero iettatore? Chissà, certo è che questo centrocampista tecnico ma pure dinamicamente lento come una tartaruga, ha finito per essere una delle tante meteore di un calcio probabilmente troppo distante da quello di casa sua, dove tattica e ritmo non sono mai stati gli aspetti preponderanti del futebol.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto autore fonte AK.BIJURAJ

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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