In seguito a recenti studi eseguiti presso il Policlinico Federico II di Napoli, dalla professoressa Olga Vaccaro e dalla sua equipe, è emersa una curiosità sul pesce che non tutti ci aspetteremmo.
A prescindere dal fatto che il pesce costituisca un alimento di nutrizione favorevole per la nostra salute, è risultato evidente quanto il pesce azzurro, consumato circa un paio di volte a settimana, si assocerebbe ad una decisiva riduzione del rischio di patologie cardiache e cardiovascolari.
La stessa cosa non si potrebbe dire per il pesce magro o bianco che pur non aumentando la percentuale di rischio di malattie cardiache, non ne influenzerebbe cosi nettamente la riduzione.
Lo studio sarebbe stato pubblicato su “Advances in Nutrition” e sembrerebbe mettere in evidenza questa decisiva differenza tra le due categorie di pesce. Nondimeno anche la categoria del pesce bianco, come la platessa, la sogliola o il branzino, sappiamo che rappresenta comunque un ottimo alimento ricco di proteine e facilmente digeribile.
Tra il pesce azzurro meno conosciuto c’è la palamita.
A cura di Claudio Piselli – Foto Imagoeconomica