Come da pronostico L’Italbasket termina il suo cammino Europeo ai quarti contro la corazzata Serbia.
La partita è stata abbastanza tirata, 67-83 il punteggio finale, con 16 punti di margine che ci stanno tutti, vista la differenza di valori sul parquet.
L’Italia ci ha provato e sperato, tanto che fin da subito si è portata sul più 5, col parziale di 7-2, nei primi minuti.
Poi però la maggior qualità della Serbia e dei suoi interpreti, è venuta fuori.
A nulla sono serviti i 18 punti di Belinelli e i 15 di Datome perchè la Serbia, nonostante abbia un grandissimo campione, un giocatore che si è distinto dagli altri, si è dimostrata più squadra. Trascinata dai 22 punti di Bogdanovic che gioca nei Kings, la nazionale balcanica è arrivata a un vantaggio massimo di 18 punti, a opoco dalla fine.

Le semifinali saranno dunque Spagna- Slovenia e Serbia-Russia.

Ad avventura finita si può tentare di analizzare il percorso dell’Italia. Positivo? Mica tanto.
Non bisogna lasciarsi ingannare dal fatto che l’Italia sia uscita contro una potenza del basket mondiale giocandosi il tutto per tutto.
Bisogna anzitutto analizzare il gioco che la nazionale ha proposto in questo torneo e non solo; certo, bisogna anche considerare le pesanti assenze di Gallinari e Gentile, due pezzi da novanta che avrebbero reso quasi imbattibile la nostra nazionale.
Ma loro non c’erano e quindi si deve per forza parlare dei presenti.

Il cammino dell’Italia è stato globalmente positivo, ma il gioco espresso, nettamente da rivedere. La squadra di Messina si è affidata troppo alle conclusioni di Datome e Belinelli con insistenza che spesso si è tramutata in testardaggine ossessiva. Quando i due non erano in serata sono arrivate le batoste; contro la Serbia hanno fatto bene, ma prima o poi se non cambi gioco, l’avversario prende le contromisure e riesce a contrastarti, come hanno fatto ieri sera i nostri avversari.

Inoltre, altro dato che deve far molto riflettere per il futuro è la scarsa propensione alla manovra che porta a conclusioni troppo frettolose. Messina ieri contro la Serbia, ha bacchettato più volte i suoi ragazzi per questa situazione. Sembra che gli azzurri, e questo si è verificato per tutto l’arco del torneo, volessero solo tirare.
Come non parlare poi del fattore decisivo, ossia la dilapidazione dei punti di vantaggio.
Più volte l’Italia si è trovata sopra nel punteggio e quasi sempre si è fatta prima raggiungere e poi rimontare: se questo ci sta con la Serbia, non altrettanto si può dire quando ha giocato con squadre inferiori.

Questo è il dato certamente più singolare e strano, dato che gli azzurri hanno esperienza da vendere, due giocano in NBA e gli altri in importanti squadre italiane.

Così termina dunque l’avventura azzurra, con un esito nel complesso positivo, ma con molti aspetti da migliorare.

A cura di Giacomo Biondi
Foto- Super News

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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