Il 4 febbraio 2021 è uscita in America la Commedia Fantasy “Cinderella” o meglio conosciuta con il nome di Cenerentola, film diretto da Kay Cannon dove la protagonista Cenerentola è l’attrice cubana Camilla Cabello e il principe è interpretato da Nicholas Galitzine.

La trama di questa fiaba è stata utilizzata negli anni non solo da diversi scrittori che hanno ovviamente aggiunto sfumature personali e originali ai loro racconti, ma è stata anche protagonista dei bellissimi film della Disney, oltre ad altri innumerevoli film e musical.

Cenerentola o Cenerella deriva dall’antica fiaba egizia di Rudope e venne menzionata nel corso dei secoli da Erodoto, Strabone e da Claudio Eliano, vi sono inoltre fiabe molto simili raccontate in Cina e in altri paesi del mondo.

La fiaba egizia sembra essere il più antico archetipo letterario di Cenerentola.
Il personaggio del principe venne impersonato dal faraone Amasis vissuto nella XXVI dinastia egizia. Nel racconto Rudopi era una bellissima schiava di stirpe tracia che lavorava assieme ad altre schiave nella casa di un padrone egiziano, il padrone secondo la leggenda, passava quasi tutto il suo tempo a dormire non considerando i maltrattamenti che avvenivano da parte delle sue schiave verso Rudopi, poiché lei aveva la carnagione chiara.

Il padrone però scoprì che Rudopi danzava in maniera divina e decise di premiare la sua abilità omaggiandola di un paio di pantofole d’oro rosso; il regalo ovviamente suscitò ancora di più l’invidia delle altre schiave.

Un giorno il faraone Amasis organizzò una celebrazione importante nella quale coinvolse tutta la popolazione di Menfi, le altre schiave non vollero far partecipare Rudopi ai festeggiamenti e decisero di riempirla di lavori pesanti lasciandola da sola. Mentre la popolazione di Menfi era in pieno festeggiamento Rudopi era intenta a fare il bucato e mise le sue pantofole d’oro, ovviamente bagnate ad asciugare al sole.

Il Dio Horus vista l’intera situazione dalla sua dimensione, con sembianze da falcone, volò in picchiata afferrando una delle due pantofole e nel suo tragitto la lasciò cadere in grembo al faraone.

Il faraone Amasis interpretò il segno come divino e decretò che tutte le fanciulle del regno dovessero provare la pantofola e solo la prescelta sarebbe stata sua sposa.

Il faraone ricercò invano la sua sposa finché giunse nella casa dove viveva Rudopi e nonostante lei cercasse di nascondersi alla vista del faraone, lui la invitò a provare la pantofola che ovviamente le calzava perfettamente. Decise allora così di prenderla in sposa.

A prescindere dalle varie versioni presenti nei film e nei racconti a livello mondiale, la storia di Cenerentola ha più o meno la stessa trama. Cenerentola era una bellissima ragazza figlia di un uomo ricco, il quale dopo la morte della moglie decise di risposarsi con una vedova che aveva già due figlie; le sorellastre e la matrigna però pian piano cominciarono a trattarla come una schiava e a chiamarla Cenerentola a causa della cenere con la quale la giovane donna si sporcava pulendo camino e pentole.

Il principe un giorno indisse una festa a palazzo durante la quale avrebbe scelto la sua sposa, la matrigna e le sorellastre ovviamente non vollero la presenza di Cenerentola alla celebrazione affidandole molti lavori da eseguire.

La fanciulla infatti riuscì ad accedere al ballo attraverso un atto magico della sua ”fata madrina”, facendo promettere a Cenerentola di rientrare a mezzanotte poiché l’incantesimo sarebbe terminato. Cenerentola si recò al ballo danzando tutta la sera con il principe, allo scoccare della mezzanotte però nell’affrettarsi a rientrare perse una delle due scarpette di cristallo che indossava.

Il principe già innamorato della giovane fanciulla la ricercò dappertutto, non perdendo la fiducia nel trovarla. Alla fine durante la visita alla casa della matrigna, ritrovò Cenerentola che era stata nascosta dalle tre donne perché udì un canto femminile provenire da una finestra e chiese alla matrigna di poter vedere da chi provenisse quella magica voce. La matrigna e le sorellastre furono costrette a liberare Cenerentola e il principe dopo averle fatto provare la scarpetta che ovviamente le calzava perfettamente, decise di prenderla in sposa.

Ma questa fiaba cosa ci fa rivivere?
Cenerentola indentifica l’archetipo della povera orfanella, sola al mondo, maltrattata dal femminile (matrigna e sorellastre), denota una giovane donna che cerca di vivere al meglio la sua condizione, accettando i limiti imposti, cercando di non lamentarsi per la condizione sociale in cui si trova, amando la vita, apprezzando anche le piccole cose, senza cadere nel vittimismo e nella depressione.

La sua reazione positiva ad ogni situazione, la resilienza accompagnata dall’adattamento, la sua capacità di osare, fanno si che Cenerentola si sia creata uno stato d’essere così completo da non aver bisogno di altre figure, il Principe in questo caso diventa marginale, poiché lei è comunque riuscita a trovare uno stato di felicità indipendentemente dalla condizione in cui si trova.

E’ infatti grazie al proprio impegno e ai propri sforzi che ognuno riesce a crearsi una propria identità e personalità in grado di trascendere le condizioni di vita, anche se talvolta gli ostacoli sembrano invalicabili.

Del resto fin da piccoli tutti, femmine e maschi, abbiamo dovuto affrontare problemi o situazioni di sottomissione trovandoci in senso metaforico “in mezzo alla cenere”. Questo può succedere in circostanze nelle quali siamo portati a fare troppo per gli altri, non tenendo conto delle nostre esigenze personali, senza dire di no alle eccessive richieste altrui, o quando ci troviamo ad essere vittime di personalità più forti della nostra entrando in una sorta di servilismo, quando sacrifichiamo noi stessi in virtù delle esigenze altrui o peggio ancora quando accettiamo a priori le regole dettate da altri, giuste o meno che siano.

La figura di Cenerentola denota una personalità dedita alla positività e alla motivazione, propositiva e consapevole del ruolo che ricopre nel mondo. A tal proposito non ha lasciato spazio a emozioni negative quali tristezza, risentimento, rancore, distinguendo consapevolmente ruolo e personalità.

La figura e l’azione della Fata Madrina indicano la possibilità di un cambiamento, un evento estemporaneo che l’avrebbe resa felice, solo per poche ore o magari per sempre, una incognita alla quale Cenerentola si è affidata, essendo consapevole che la “Coscienza Superiore” ascolta sempre i nostri desideri e ci da la possibilità di accogliere o meno le opportunità della vita.
Non ha temuto il chiacchiericcio degli invitati alla festa e nemmeno del popolo, si è fatta trasportare dall’intuizione al ballo, da sola, senza perdersi d’animo e con grande coraggio, entrando dalla porta principale del castello.

Non si è nemmeno preoccupata di cosa potessero pensare la matrigna e le sorellastre, dopo la sua entrata al castello si è diretta verso il suo obiettivo: il ballo con il principe. Questo passaggio identifica un vero incontro di anime affini, una donna completa, sicura di se stessa, di animo nobile e regale che incontra una personalità simile alla sua, principesca.
Il principe identifica infatti un uomo evoluto, che non si ferma davanti all’esteriorità, alla sola bellezza fisica o all’estrazione sociale ma consapevole di quanto significa realmente essere “umani” e bastare a sé stessi, un uomo che ricerca la “donna completa” e viceversa la Cenerentola che cerca un “uomo completo”, non la completezza attraverso un uomo.

Infine la trama ha una metafora ancora più importante, un messaggio che passa attraverso la fiaba ma è un profondo insegnamento di vita: “non lasciare che la sfortuna passata offuschi i tuoi occhi, impedendoti di vedere un futuro luminoso, abbi consapevolmente il coraggio di credere in una vita migliore perché il pensiero creativo si manifesta sempre nella realtà, nella misura in cui tu ci hai creduto”.

A cura di Barbara Comelato – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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