…Quello che sembrava un sogno utopistico diventa realtà il 16 maggio 1976, quando i bianconeri pareggiano a Torino contro i neo Campioni d’Italia e raggiungono il Bologna sconfitto dall’Inter; l’Europa è conquistata grazie alla migliore differenza reti.

Si festeggia a Cesena, ma bisogna prepararsi alla nuova stagione e la prima mossa non pare di buon auspicio; Pippo Marchioro, l’allenatore del miracolo, va al Milan e sulla panca cesenate si siede Giulio Corsini, proveniente dalla Lazio, dove però è stato esonerato dopo sole otto giornate.

Cambiano anche tanti dei protagonisti in campo, a partire da Gigi Danova che va al Torino, per continuare con Urban, il bomber della passata stagione, e poi Zuccheri, Festa, Petrini, Bertarelli, mentre tra gli arrivi, Lombardo dal Torino è quello più esperto e conosciuto.

C’è comunque fiducia, anche se le prime apprensioni le fornisce la Coppa Italia, dove il Cesena viene eliminato dalla Spal (0-2 a Cesena), dopo aver sconfitto la Ternana e pareggiato contro Como e Catanzaro.
A settembre è già tempo di UEFA e sono i tedeschi dell’Est del Magdeburgo gli avversari usciti dal sorteggio; fantasia e tecnica non sono certo il punto forte dei tedeschi, che però sono molto più avanti dal punto di vista atletico, dato che il loro Campionato, a differenza di quello italiano, è già nel pieno; a questo va aggiunta l’esperienza internazionale che, tolto l’anziano capitan Cera, non può certo essere il punto forte cesenate.

Il 16 settembre si va in campo e sono subito dolori; pronti via ed al calcio prevalgono i calci, il Cesena risulta confuso ed intimorito praticamente rinuncia ad attaccare mentre si susseguono gli errori ed il nervosismo la fa da padrone; i novanta minuti sono un calvario e con il 3-0 finale paiono tramontare tutte le speranze iniziali.

A Cesena i tedeschi scendono in campo sicuri, troppo, ed al 51’ i bianconeri, trasformati ed aggressivi, vanno sul 2-0 cullando la possibilità di una rimonta entusiasmante; mancano 40 minuti alla fine, bisognerebbe ragionare ed avere pazienza, i tedeschi sono alle corde, quasi tramortiti e la qualificazione torna in gioco.

Bisognerebbe ragionare, avere pazienza ed invece i bianconeri vanno all’arrembaggio e nel più classico dei contropiede subiscono un gol evitabilissimo che toglie il fiato ai tifosi ed ogni speranza di qualificazione, possibile al di là di tutto, come dimostra la rete del 3-1, segnata solo due minuti dopo il gol tedesco e per giunta in 10 vista l’espulsione di Mariani.
Resta la prestazione orgogliosa e tenace, ma la qualificazione è sfumata e con essa molte delle convinzioni, delle speranze.
La delusione si amplifica in Campionato, tre sconfitte in tre giornate e l’inadeguato Corsini viene sostituito dalla coppia Ferrario-Neri, con cui arrivano due pareggi contro Inter (a Milano) e Bologna; c’è però un altro cambio in vista e sulla panchina si siede l’ex pescarese Tom Rosati, che infila quattro sconfitte consecutive e lascia nuovamente il posto a Ferrario-Neri!

Clamoroso è dire poco, alla decima giornata la guida tecnica è già cambiata quattro volte e cosa importa che si vada avanti senza più avvicendamenti sino a fine stagione dato che la frittata ormai è servita, una frittata che si chiama Serie B!
Iniziare con un sogno e sprofondare in un incubo, ecco cos’è stato il Cesena ‘76/77, ultimissimo con appena 14 punti; 3 vittorie, 8 pareggi e ben 19 sconfitte; l’inesperienza ha contribuito sicuramente a questa debacle, ma troppe sono state le scelte sbagliate a partire da quella dell’allenatore.
Fine del sogno!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Vittorio Calbucci archivio storico

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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