La storia del Cesena calcio è più lunga del suo fiume, il Savio. Nel lontano 1940, tre ragazzotti facoltosi vestiti con giacca e pochette, ai tempi della barlèda, fondarono il Cesena calcio, mantenendo i colori sociali della città malatestiana. Il Conte Rognoni, Piraccini e Pantani iniziarono la loro battaglia (durante l’ultima guerra mondiale) campanilistica, nei confronti del Forlì, del Ravenna e del Rimini.
Nel corso degli anni una squadretta che giocava all’ippodromo conosciuta solo dai quartieri iniziò ad alzare l’asticella della sua bandiera: il cavalluccio bianconero. Dopo alcuni periodi di transizione tra la quarta serie e la serie C nel girone B, nel 1967 Cesare Meucci (allenatore amante delle albicocche romagnole), riuscì a compiere un vero miracolo…., trascinare la squadra prima in classifica che coincideva con la promozione cadetta.

In quell’anno nacque ufficialmente anche il primo club di tifosi (tra gli associati Rino Foschi, chiamato il Giallo) al Bar dei Pini; il fondatore Augusto Costantini che ebbe pure l’idea geniale prima della partenza del campionato di costituire nel tribunale di competenza “Forza Cesena”.
Insomma una premonizione, una presunta acquisizione di informazioni relative a eventi futuri.

Fu grande festa, tanto che l’editore organizzò con la società il primo VEGLIONE BIANCONERO. Il Cesena aveva fatto un passo da gigante, tra tanti watussi ed entrò nella simpatia di Gianni Brera, Bruno Pizzul, Italo Cucci, Giorgio Martino, Gianfranco De Laurentis, Italo Allodi.
La promozione in serie B ebbe una risonanza nazionale, perchè era la prima volta che la Romagna entrava nell’elitè del calcio che conta.

Sul trono non solo il conte e i suoi compagni di viaggio, ma quel piccolo grande presidente di Martorano Dino Manuzzi, che di mestiere commercializzava la frutta in ogni parte d’Europa…

Da quel magico salto di categoria i tifosi aumentarono a vista d’occhio e l’Epopea bianconera ebbe inizio fino al punto che dopo alcune stagioni tribolate, il 10 giugno 1973 in un Cesena – Mantova, arriva addirittura l’apoteosi con Gigi Radice, la conquista della massima serie.
Non è una festa, ma un tripudio generale per un mese dal mare alla montagna; sventolio di bandiere ovunque con la stampa nazionale ancora una volta rallegrata dall’evento. Il Cesena calcio entra nei cuori di molti, persino di quelle persone che raggiungevano il mare solo come villeggianti.

Cesena, insomma, che allora non faceva nemmeno provincia, era più conosciuta per il calcio che per le sue bellezze architettoniche…

Ci furono salvataggi in extramis, retrocessioni e poi ancora un ingresso in coppa Uefa con Pippo Marchioro e nuovamente promozioni con Osvaldo Bagnoli, Bruno Bolchi, fino ai tempi recenti Pierpaolo Bisoli… Tra i presidenti di questi successi Edmeo Lugaresi (che ha regnato più a lungo) Igor Campedelli e Giorgio Lugaresi.

Dopo una bella sforbiciata si arriva all’epilogo finale, il peggiore: il Fallimento dell’A.C. Cesena Spa. Un giorno nerissimo, come se fosse caduta una bomba dagli aerei nazisti, un’ecatombe come se tutti i buoi si fossero sacrificati ai loro dei…

Il Sindaco Paolo Lucchi non sviene rimane in piedi e chiede ai “saggi” di nominare un nuovo presidente per la rinascita. La politica entra di diritto nel calcio per salvare la storia calcistica della Fontana Masini. Viene nominato Augusto Patrignani spalleggiato da Pubblisole e alcuni imprenditori.
Si riparte dalla serie D con un figlio del cavalluccio Giuseppe Angelini che centra la promozione, ma poi riceve il benservito… da Pelliccioni &Co.
Tra i professionisti dicono che occorra un professionista, si opta per Modesto che alla fine si rivelerà una frana… Allora si cambia in corso d’opera prima del coronavirus con un ex che la maglia la ha indossata: Viali. Il Cesena Fc alza la testa, riprende a correre, fa buoni risultati e alla fine si salva con lo stop del campionato per emergenza pandemica.

Rimane da vincere l’ultima partita fuori dal campo, il cavalluccio va all’asta, quel simbolo adamantino che rappresenta la storia di una Romagna intera.
C’è la speranza che la nuova società possa aggiudicarselo. Arriva la buona notizia dal curatore fallimentare. E’ fatta “Hippocampus Rafinesque” potrà essere cucito sulle maglie anche per la prossima stagione.

E, allora è proprio il caso di scriverlo, la storia non è finita, non si è spezzata, avremo modo di capire che pagine nuove ci mostrerà….

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Vittorio Calbucci archivio storico

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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