Super concentrati, umili e disposti a sacrificarsi da squadra, così terminava il mio pezzo alla vigilia della trasferta di Pescara …. io però parlavo del Cesena, mica dei Delfini!

Il Cesena invece è rimasto sul pullman che lo ha portato all’Adriatico, tutto riunito, da Viali e staff, sino ai convocati, per una trasferta che non c’è stata, o perlomeno dove nessuno è davvero sceso in campo.
il gol annullato? Certo, tutto vero, ma possiamo usarlo come scusa per ciò che non abbiamo visto, non è stato? Dieci minuti e spiccioli è durata la partita del Cesena, quelli finali, ma può bastare per aggrapparsi ad un gol annullato? Sento uno stridio di unghie che si aggrappano al vetro, e di contro ripenso a come poteva finire, anche andando in vantaggio ….

Perché se è vero che spesso si è costruita la vittoria difendendo un golletto, è altrettanto vero che il Pescara ha dominato in lungo ed in largo, sprecando troppo e finendo per rischiare come succede quando il vantaggio rimane esiguo ed a forza di sbagliare davanti, lo si fa anche dietro.
Peccato, l’occasione era buona ed è stato invece un sonoro fallimento, preoccupante per come è arrivato, per l’importanza che la partita poteva avere, specie sotto il profilo psicologico.

Il Cesena in realtà è questo, perlomeno al momento, stanco sicuramente, ma come tutti, e con la testa che pare vuota, già rivolta ad un domani ancora assai lontano, troppo per pensare di “riposarsi” in attesa dei playoff.
Possiamo fare tanti discorsi, tutti quelli che vogliamo, ma smettiamola di pensare in grande, di credersi grandi per un passato bello da ricordare, ma (speriamo di no) impossibile da rivivere, che si parta da Martorano o dall’America, tanto non sono i soldi a vincere, non solo quelli, neppure oggi, domani chissà?

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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