Come se ne esce per difendere la storia del Cesena calcio fondato nel 1940. La partita dei debiti è tutta da giocare, ma la porta per andare in goal è divenuta veramente stretta con gli avvoltoi che volano sopra lo stadio per cibarsi dell’eventuale cadavere.
Non riusciamo veramente a capire come si sia potuti arrivare alla somma di 52 milioni di euro di debiti, 33 dei quali a bilancio di natura fiscale. Solo a leggere i numeri ci pare di impazzire e l’unica speranza di sopravvivenza rimane quella di attaccarsi con la pece all’articolo 182 bis riguardante la legge fallimentare in vigore per le attività che si trovano in uno stato di crisi irreversibile.
Proprio lo scorso venerdì la società bianconera ha presentato alla Camera di Commercio un’ipotesi di accordo con i creditori per la ristrutturazione del debito per bloccare ogni azione intrapresa o da concordare con i creditori al pari ad un massimo del 60% ovviamente esclusi quelli fiscali.
Nel documento redatto si elencano i crreditori con i quali è stato già raggiunto un accordo extragiudiziale per un rimborso appunto parziale del debito strutturato.
Ma a tutta questa prima fase occorre aggiungere anche quella relativa il raggiungimento di un accordo con l’Agenzia delle entrate per una riduzione e rateizzazinoe del debito fiscale a 20 anni e quindi la presentazione di un piano definitivo che sarà reso pubblico proprio dalla Camera di Commercio per dare modo ai creditori congiunti o disgiunti di prenderne visione e decidere se accettare o rifiutare l’accordo presentanto opposizione entro i termine di legge previsti.
Però c’è un altro nodo da sciogliere al termine di questo cammino tortuoso, ovvero la decisione del giudice delegato ai fallimenti che avrà il potere di poter decidere se accogliere l’accordo con un provvedimento omologato, oppure di respingerlo in udienza. L’iter intrapreso dal Cesena calcio si concluderà il 30 giugno, quando scadrà il termine anche per l’iscrizione al prossimo campionato e prima di quella data serviranno ben altri 4 milioni di euro.
A tal proposito se questa è la situazione debitoria riteniamo doveroso richiamare l’attenzione assoluta del primo cittadino di Cesena e di quella triade, speriamo spirituale, composta da Amadori, Orogel e Technogym. Ma qui si sbriciolano ogni ipotesi pure quelle positive.
Meglio salvare la storia, o ripartire da zero come Parma e Fiorentina? Lo capiremo prendendo il treno della notte, quello che ha volte ti fa scendere nel binario sbagliato o ti porta una fortuna sfacciata se sai che passa solo una volta a favore del tuo destino a tutta velocità.
Che sia anche il caso di chiamare Mino Raiola e chiedere di comprare Moncini a 50 milioni di euro!
Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega