Partorire in casa sembra essere diventato un nuovo must, infatti le donne che decidono di avere i propri figli nell’intimità delle mura domestiche stanno aumentando sempre di più.

Naturalmente la percentuale è ancora molto bassa rispetto al totale dei neonati (0,1%), ma la tendenza è in crescita e si stima che lo scorso anno siano venuti alla luce nelle case private circa 500 bambini.

Una delle problematiche che riscontrano i neonatologi riguarda la mancanza delle misure di sicurezza necessarie in caso di complicazioni: ad esempio, manca una rete capillare di ambulanze e, quando questa è garantita, bisogna fare i conti con la vicinanza e raggiungibilità di Terapie Intensive Neonatali. Anche per questi motivi, l’ospedale è da considerare comunque il posto più sicuro.

Ad ogni modo, quando una donna sceglie di affrontare il parto in casa, è necessario che segua alcune indicazioni fornite dalla società italiana di neonatologia (Sin), al fine di affrontare la nascita del piccolo nelle condizioni di maggiore sicurezza possibile. In primo luogo, la futura mamma deve essere correttamente informata sui rischi del parto a domicilio e sulla organizzazione dello stesso nella città dove intende partorire.

Poi, è necessario che vi sia un presidio ospedaliero attrezzato facilmente raggiungibile e deve essere garantito un trasporto rapido in ospedale per mamma e neonato ad opera di personale esperto ed addestrato nelle manovre di rianimazione.

Inoltre, occorre allertare l’ospedale con Terapia Intensiva Neonatale più vicino.

Ovviamente, l’ostetrica che assisterà la partoriente dovrà avere svolto un training appropriato nell’assistenza sia in ospedale sia a domicilio e dovrà essere esperta nelle manovre rianimatorie neonatali.

Quindi, ognuno può scegliere liberamente dove avere il proprio bambino, purché lo faccia in maniera consapevole.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui