Cos’è diventata l’informazione, di qualunque tipo sia?
La guerra in Ucraina ci sta facendo vedere non solo il peggio dell’uomo, ma anche il peggio di quello che è il modo di informare degli avvenimenti e questo da ogni parte, belligerante o meno.

Che quella ucraina sia una guerra che coinvolge buona parte del mondo è un dato di fatto, ma questo non significa che l’informazione di merito non debba essere precisa.
In questi giorni abbiamo visto, sulle reti nazionali di stato o private che sia, scene rivelatesi null’altro che giochi da computer, drammatici quanto fasulli, il che non depone certo a favore di chi le ha diffuse senza minimamente curarsi della loro veridicità.

Diffondere per primi immagini e/o notizie fa certamente audience, ma se poi ti “sputtanano” letteralmente che figura ci fai?
Vero che ormai siamo alla canna del gas rispetto ad una informazione che ci propone una marea di fake, molte più porcherie di quello che effettivamente è realtà, però ….
In questi giorni, come sempre, sto seguendo corsi relativi alla categoria dei giornalisti, corsi che siamo praticamente obbligati a seguire in un certo numero ed anche deontologici, ovvero su quale dovrebbe essere il comportamento rispetto a certi avvenimenti; peccato che poi seguendo internet, accendendo la TV, leggendo i giornali, la deontologia diventa uguale alla magia del Mago Zurlí!

Ormai anche l’informazione si è adeguata ai tempi …. Dare la notizia, senza nessun tipo di verifica né di approfondimento, tanto il giorno dopo puoi dire/scrivere tutto il contrario del giorno prima, nessuno se lo ricorda, e quel che è peggio, a nessuno frega nulla …. Sì, esattamente come fanno i politici, che un giorno baciano Putin e quello dopo vanno alla marcia della Pace con la bandiera gialloblù …. E se li intervisti chiedi ciò che vuoi, la risposta è sempre la stessa: lavorano per la pace!

Seguire poi le interviste, in madre lingua, con i sottotitoli della traduzione, è come ascoltare la partita alla radio e guardarne una diversa in TV …. Ecco, molte interviste riportano una traduzione che non corrisponde per nulla alle parole della persona intervistata, ma tanto, nel caso odierno, quanti conoscono il russo?
Oggi siamo tutti con gli ucraini, a ragione sia ben chiaro, però informare in modo veritiero, cambierebbe le cose? Dire che ci sono profughi che scappano verso la Polonia, è verità, ma non tutta, dato che ci sono profughi che scappano verso la Russia, o pensate non sia così?

Se poi gli ucraini si dividono in due parti rispetto alle idee di patria ce ne deve fregare qualcosa o solo una è degna dei nostri pensieri? La realtà è però che muoiono gli uni come gli altri, dato che nessuno ha scritto abbasso o viva Putin sulla schiena.
In guerra, qualunque sia, c’è il buono ed il cattivo, da definire chiaramente, ma sempre nella maniera giusta? Tra nordisti e sudisti chi era dalla parte della ragione? E tra giacche azzurre e pellerossa?

Facile stare contro i nazisti, ma i tedeschi erano tutti nazisti? Quel che voglio dire, fare comprendere, è che servirebbe un’informazione più trasparente, meno faziosa anche se sta da una sola parte, che racconta la verità, dato che quella è molto più importante di ciò che ci fa comodo e se una madre ucraina parla della figlia, riportare la traduzione vera di ciò che dice e non …. Ci mancano le medicine, da mangiare …. Perché si sequestrano yacht da 50/60 milioni, ma quelli li hanno anche alcuni ucraini, anche se nessuno ce lo dice e chi soffre, muore, è il popolo, non gli oligarchi.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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