Medici Senza Frontiere compie 50 anni. L’organizzazione umanitaria nasceva infatti a Parigi il 21 dicembre 1971, per volontà di un gruppo di medici e giornalisti che, reduci dall’esperienza avuta in Biafra o in Bangladesh, decidevano di fondare un’organizzazione indipendente, in grado di curare e dare anche testimonianza sulle condizioni delle popolazioni soccorse.

Oggi è la prima organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo, divenuta internazionale negli anni ’80 ed intervenuta nelle grandi emergenze di mezzo secolo, grazie a uno “staff” composto da 65mila operatori umanitari – per l’80% italiani -che si prodigano in oltre 80 paesi, per garantire una completa azione medica: chirurghi, anestesisti, infettivologi, infermieri, ostetrici, psicologi, con il supporto di logisti, ingegneri, esperti di acqua e igiene, amministrativi.

Nel 1999 MSF ricevette il Premio Nobel per la Pace “in riconoscimento del lavoro umanitario pionieristico realizzato in vari continenti” e per onorare l’impegno dello staff medico. «Non siamo sicuri che le parole possono salvare delle vite, ma sappiamo con certezza che il silenzio uccide» disse James Orbinski, allora presidente internazionale di Msf, ritirando il Nobel.

Il prestigioso riconoscimento rappresentò un trampolino di lancio per la Campagna per l’accesso ai farmaci essenziali, rendendo accessibili le cure per malattie come Hiv/Aids, epatite C, tubercolosi farmaco-resistente.

“Da cinquant’anni la nostra azione è in continua evoluzione: team d’urgenza per rispondere alle epidemie, ospedali gonfiabili o sotterranei sulle linee del fronte, cliniche mobili nei villaggi remoti, ma anche telemedicina, innovazione scientifica, salute ambientale” sottolinea Claudia Lodesani, infettivologa e presidente di Msf. “A non essere mai cambiati sono i nostri principi di imparzialità, neutralità e indipendenza – prosegue – che continuano a guidare la nostra azione e identità: persone che aiutano persone, indipendentemente da chi siano e dove si trovino”.
Princìpi che animamo, ovviamente, anche l’ultima, difficile sfida: la lotta al Covid-19.

articolo a cura di Franco Buttaro – Foto Imagoeconomica

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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