Che cosa ha detto la seconda giornata di Campionato?
Le solite cose, o perlomeno quelle normali per essere al 28 agosto ed aver disputato 180 minuti: nessuno è ancora al top della condizione; tutti hanno bisogno di qualche ritocco in queste ultime 72 ore di mercato; più o meno tutti coloro che hanno perso recriminano sul fatto che avrebbero meritato di più e nel caso di pareggio, che si poteva anche arrivare alla vittoria; insomma, nulla di nuovo oltre le solite banalità.

Ora, sul primo punto vorrei vedere che ci fosse già qualcuno al top, anche se il Sassuolo che ha giocato i play-off per l’ingresso in Europa, un po’ più avanti delle altre lo è sicuramente; lo dice la classifica, pur se contro il Pescara, in casa, non è affatto un caso che il migliore in campo sia stato Consigli, proprio il portiere emiliano ha compiuto almeno quattro interventi salva risultato e nello specifico ha ragione Oddo ad essere contento della prestazione dei suoi, che avrebbero meritato (loro sì) sicuramente almeno il pareggio.

Il bottino pieno di Sassuolo, Genoa, Sampdoria, ad affiancare la solita Juventus, non deve stupire, capita che ci sia chi ha un inizio in salita e chi possa invece passarsela un po’ meglio; non voglio dire che le prime non abbiano giocato bene o non meritino i punti conquistati, ma con tutto il rispetto, il Sassuolo ha incontrato Palermo e Pescara; il Genoa, Cagliari e Crotone; la Samp, Empoli ed Atalanta, ovvero non proprio la crema del calcio nazionale e se le neopromosse hanno l’entusiasmo iniziale ai massimi livelli, è anche vero che oltre alla salvezza non è che possano puntare, mentre le altre o si sono indebolite (Empoli e probabilmente anche l’Atalanta) o sono tra le maggiori indiziate a lottare anch’esse per non retrocedere (Palermo, già salvatasi per un …“paracadute”, la scorsa stagione).

Anche l’attesa per il finale di mercato è tra le cose ovvie; un mese e mezzo di preparazione e se non si è ancora capito cosa bisogna modificare è meglio cambiare mestiere; semmai quello che fa sorridere è che tutti, nessuno escluso, debbano aspettare gli ultimi tre giorni per chiudere trattative che magari vanno avanti da mesi! Si aspetta lo sconto? Suvvia non diciamo c….avolate!
Certo, viene da chiedersi come potessero fare i dirigenti anni settanta, quando in quattro settimane si faceva tutto e poi c’era la sessione autunnale (una settimana ad ottobre) ed i giochi erano fatti; che poi si lavorasse tutto l’anno alle trattative era un altro paio di maniche, ma non c’erano i procuratori ed il vincolo era un legame che non era facilmente superabile; oggi trattano gli agenti e se stai un anno nello stesso posto hai già perso la provvigione di un trasferimento, con tanti saluti al giocare per la maglia ed alle scelte di vita tanto care alla categoria meno protetta e (diciamolo) più “boccalona” esistente al mondo: i tifosi.

Quanto alle recriminazioni, anche qui cosa c’è di nuovo? Nulla, come sempre, perché avere l’onestà intellettuale di andare oltre i soliti schemi vorrebbe di re dover poi dare spiegazioni: al Presidente, al DS, all’AD, magari al medico sociale e, dulcis in fundo, ai tifosi e allora meglio sparare quattro cavolate e laciar perdere.
Ho assistito a Torino-Bologna e sentito il buon Donadoni alla fine dire cose che sono capibili con il non volersi mettere lo spogliatoio contro ed i tifosi contro i calciatori, ma se quanto detto è “veramente” ciò che pensa il mister emiliano, allora è meglio che si riveda la partita con calma e la prossima volta anziché in panchina si accomodi in tribuna, dall’alto si vede meglio e magari vada qualche volta in un oratorio per vedere come si fanno le formazioni, potrebbe essergli utile.

Oppure la spiegazione può essere un’altra: se non parla poi così male dei suoi, è perché della prestazione è il primo imputato visto che allena e decide lui chi e come scende in campo e la squadra letteralmente “piallata” dal Toro l’ha scelta lui! In ogni caso, in una teorica pagella, Donadoni non va oltre il 4,5 per quanto visto al “Grande Torino” e chissà che questo finale di mercato …glieli mandi buoni, che altrimenti son dolori!

A cura di Maurizio Vigliani – Foto Vignoli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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