Oggi la Camera voterà la fiducia al testo sulle unioni civili, mentre il via libera finale al testo dovrebbe arrivare giovedì.

Intanto l’opposizione protesta contro l’esecutivo per la decisione di blindare il testo. Aspre critiche arrivano poi dalla Cei, che ha parlato della fiducia come di una sconfitta per tutti.

Il clima si è scaldato ulteriormente quando il candidato sindaco a Roma, Alfio Marchini (centrodestra), ha affermato che pur rispettando la legge non celebrerà matrimoni gay qualora diventi il primo cittadino della capitale.

Dopo l’annuncio del ministro Maria Elena Boschi ha preso la parola Massimiliano Fedriga della Lega, che ha attaccato i deputati del Pd che avevano applaudito l’annuncio. “Siete servi della gleba – ha gridato – applaudite pur di essere ricandidati”. “Le istituzioni devono tutelare le opposizioni”. “La presidenza deve tutelare le opposizioni”, ha affermato Maurizio Bianconi, dei Conservatori.

“Questo provvedimento – ha poi aggiunto Bianconi – è di iniziativa parlamentare, riguarda i diritti civili e mettono lo stesso la fiducia”. “Questo governo intende il Parlamento come uno zerbino”, ha protestato Alfonso Bonafede di M5s. “Quello che è successo – ha detto Antonio Palmieri – è una cosa che va oltre tutto quello che abbiamo visto nella storia della Repubblica. Eravamo solo in quattro iscritti, per soli quaranta minuti. Ricordo che Renzi aveva lasciato ai suoi libertà di coscienza. Con la fiducia la libertà l’ha presa, spero che al momento del voto ciascuno difenda la coscienza”.

Anche Fi con il capogruppo a Montecitorio, Renato Brunetta, è andata all’attacco: “Scandaloso e aberrante – scrive sui twitter – che il governo ponga fiducia su tema sensibile e che tocca coscienze come unioni civili”.

Anche alcuni parlamentari di Area popolare, Maurizio Sacconi e Alessandro Pagano, hanno invocato l’intervento del capo dello Stato: “Solo il Presidente della Repubblica potrebbe evitare una tale lacerazione della nazione rinviando il testo alle Camere per i molti profili di incostituzionalità”. Ma non solo in Parlamento ci sono state resistenze al provvedimento.

La legge è stata molto criticata nei mesi scorsi e per alcuni “lgbt” sarebbe ancora troppo debole a causa dello stralcio della parte che riguarda l’adozione del figlio del partner; ma tanti altri la considerano una conquista.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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