“Quel ramo del Lago di Como, che volge a mezzogiorno, fra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrar di quelli…”: inizia così Alessandro Manzoni il suo celebre “I promessi sposi”, croce e delizia di tutti gli studenti italiani, ma romanzo dall’innegabile fascino stilistico, artistico e contenutistico.

Ne parla incarnando nelle sue precise e sapienti parole la geografia di quei luoghi dove ha vissuto tutta l’infanzia, l’adolescenza e la giovinezza: posti incantevoli, e di grande ispirazione per tutte le forme d’arte che qui, nei secoli, hanno trovato espressione creando un patrimonio culturale e artistico che, insieme alle ricchezze naturali e paesaggistiche intrinseche, attraggono visitatori da tutto il mondo.

Ed è forse proprio sulla scia emozionale e valoriale del celebre romanzo, che le sponde del Lago di Como sono diventate negli ultimi anni una delle mete più ambite dal wedding tourism e dal turismo internazionale tout court. Chi approda sulle rive del Lago può visitare quei luoghi narrati dal Manzoni e che oggi costituiscono il cosiddetto “Itinerario Manzoniano”: il Rione di Pescarenico, dove si trova il Convento dei Cappuccini di Frà Cristoforo, e luogo da cui si allontanò Lucia con la barca per fuggire alle insidie di Don Rodrigo; Acquate, ritenuto il paese nativo di Renzo e Lucia e che ospita ancora quella che viene identificata come la tradizionale casa della Mondella; il Promontorio dello Zucco, dov’è situato il Palazzotto di Don Rodrigo rimasto identico a quello descritto dal Manzoni fino al 1938; il Rione di Chiuso, dove sarebbe avvenuta la conversione dell’Innominato e infine la Villa Manzoni, che attualmente ospita il Museo Manzoniano con manoscritti, prime edizioni e reperti che testimoniano la vita e le opere dell’autore.

Oltre alla bellezza di “quel ramo”, il turista può rinfrancare l’anima alla vista di paesi come Bellagio, perla del Lago di Como, caratterizzato da abitazioni colorate, vicoli pittoreschi, scalinate e chiese antiche, nonché da preziose e lussuose ville che, costruite tra il 700 e l’800 hanno dato ospitalità a personaggi illustri tra cui Napoleone Bonaparte e Franz Liszt; e poi ancora può visitare Cernobbio, Menaggio, Varenna, Lecco, Como con il suo Duomo, la Chiesa di Sant’Abbondio e il Tempio Voltiano eretto in onore di Alessandro Volta per celebrarne l’intuizione, l’invenzione e l’opera; da Como con la funicolare può arrivare a Brunate, detta anche “il balcone delle Alpi” per la vista che offre sulla città sottostante.

Infine, arrivando ad Ossuccio si potrà prendere un taxi boat che ci porterà all’Isola Comacina: quasi disabitata, è sintesi tra storia, natura arte e archeologia; qui, tra il 1936 e il 1940 sono state realizzate le “Tre case per artisti”, destinate ad ospitare per brevi periodi artisti di fama internazionale che, immersi in quell’ombelico naturale, hanno trovato ispirazione per rendere omaggio alla magnificenza della natura, e alla vita che in essa e in molti di noi vive, in altri invece ancora vegeta. Ma in un posto così, il risveglio dei cuori è assolutamente possibile.

A cura di Sara Patron – Foto SiViaggia

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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