Lindsay Clancy, del Massachusetts, negli Usa, ha ucciso i suoi tre bimbi, la figlia Cora, di 5 anni, il figlio Dawson, di 3 anni e Callan di 8 mesi. Ha poi tentato il suicidio gettandosi dalla finestra.

Per compiere tale “assurdo e inspiegabile” delitto ha usato delle fasce elastiche, quelle usate a scopo ginnico, con cui ha strangolato i tre figli.

A scoprire la tragedia è stato il marito, Patrick Clancy, a quale la moglie aveva mandato un messaggio chiedendogli di ritirare un pasto da asporto e delle medicine per i loro figli per essere certa che rientrasse a casa dopo che lei fosse riuscita a portare a termine il suo piano criminale. Tornato a casa ha trovato il corpo della moglie nel cortile con tagli al collo e ai polsi. Ha cercato i suoi figli e li ha scoperti nel seminterrato, ciascuno con una fascia da ginnastica al collo. Ha subito chiamato i soccorsi, ma per i piccoli non c’è stato nulla da fare, mentre la donna è riuscita a salvarsi.

E’ stato appurato che da giorni cercava in rete il modo “più spiccio” per uccidere i suoi bambini, elemento di cui terrà conto l’accusa nell’iter processuale.

Interrogata, la donna si è dichiarata “non colpevole” delle accuse di omicidio e pare che “la difesa” abbia sostenuto la tesi che soffrisse di depressione post partum dopo la nascita del suo terzo figlio, in quanto era in cura da uno psichiatra. I suoi legali sostengono che potrebbe essere vittima di una terapia “eccessiva” di farmaci psichiatrici che avrebbero alterato le sue capacità di intendere e volere.

Una tragedia che ha dell’incredibile come ha dell’incredibile l’iter della “giustizia” da tempo troppo buonista nei confronti di “certi” reati.

Credo sia doverosa una preghiera per quelle tre fragili creature che ora volano tra gli angeli del cielo.

A cura di Pier luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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