Diritti civili e autodeterminazione delle donne. L’Oklahoma da oggi torna indietro nel passato: il suo governatore, repubblicano, ha firmato la legge sull’aborto più restrittiva degli Stati Uniti.

La legge vieta alle donne l’interruzione di gravidanza sin dalla fecondazione, tranne che per emergenze mediche o in caso di stupro, incesto o aggressione sessuale. L’aborto diventa quindi reato perseguibile e consente ai privati cittadini di fare causa a chi lo pratica o lo induce “consapevolmente.

Dobbiamo mettere fuori legge l’aborto” aveva detto il governatore conservatore Kevin Stitt che ha tirato dritto sul divieto, dopo l’approvazione del Parlamento locale la scorsa settimana: aborto vietato in tutti i casi tranne poche eccezioni, cioè per salvare la vita di una donna incinta o nel caso in cui la gravidanza sia il risultato di stupro o incesto denunciati alle autorità. Il testo inoltre consente ai privati cittadini di fare causa e denunciare chi pratica l’aborto o chi aiuti una donna a ottenerlo.

La legge rientra nell’ambito di una spinta aggressiva da parte degli Stati a guida repubblicana per ridurre il diritto all’aborto e all’autodeterminazione delle donne. Si tratta del primo testo del Paese che rende praticamente non disponibile la pratica frutto di dure e lunghe battaglie sui diritti civili dai tempi della rivoluzione sessuale del 1968.

L’interruzione di gravidanza è da tempo sul tavolo dei giudici della Corte Suprema, che potrebbero votare a favore del rovesciamento della storica sentenza Roe contro Wade, che aveva legalizzato l’aborto nel corso del primo trimestre di gravidanza, in tutto il paese già dal 1973. La Corte si riserverà di prendere la decisione finale tra giugno e luglio, mentre Joe Biden ha già annunciato la sua contrarietà a questa eventuale decisione: “Il diritto di scelta di una donna è fondamentale – ha detto il presidente americano – la sentenza Roe vs Wade non deve essere ribaltata”. I democratici al Congresso sostengono la linea del presidente, con Barbara Lee in testa.

Da quando il diritto all’interruzione di gravidanza è stato messo a rischio centinaia di migliaia di persone si sono riversate in strada in molte città degli States e soprattutto a Washington, in segno di protesta.

Washington, marcia delle donne pro aborto "Bans Off Our Bodies Rally"Gettyimages Washington, marcia delle donne pro aborto “Bans Off Our Bodies Rally”

Il governatore Stitt, al suo primo mandato, spiega: “Ho promesso agli abitanti dell’Oklahoma che come governatore avrei firmato ogni legge pro-vita che mi fosse arrivata sulla scrivania e sono orgoglioso di mantenere quella promessa oggi”. 

Due delle quattro cliniche a favore dell’interruzione di gravidanza dell’Oklahoma avevano già smesso di offrire il servizio sanitario dopo che il governatore aveva firmato un divieto di sei settimane all’inizio di questo mese. Donne in difficoltà arrivavano già dal vicino Texas per interrompere una gravidanza indesiderata, ora dovranno allargare ancora i loro confini.

L’autrice della legge, la repubblicana Wendi Stearman, afferma che saranno i medici a decidere quali donne potranno rientrare fra le eccezioni e che questi aborti verranno eseguiti negli ospedali. Ma sia chi pratica l’aborto, sia gli attivisti per il diritto all’aborto avvertono che provare a dimostrare di avere diritto a rientrare fra le eccezioni potrebbe rivelarsi difficile e persino pericoloso in alcune circostanze. La minoranza democratica si è opposta, accusando i repubblicani di essere incoerenti nelle loro affermazioni di difesa della vita dei bambini. “Se sei ancora non nato, allora va bene, ma se hai bisogno di andare all’asilo, buona fortuna se sei nato in Oklahoma, buona fortuna se sei nei sistemi senza fondi dell’assistenza sociale o della scuola pubblica”, ha detto il democratico Mickey Dollens.

La legge, che è entrata immediatamente in vigore, prevede anche che privati cittadini possano avviare cause civili, con risarcimenti fino a 10mila dollari, contro persone ritenute responsabili di aver praticato o aiutato interruzioni di gravidanza. Non sarà possibile però fare causa alle donne. Tra le precedenti leggi anti aborto approvate quella, entrata in vigore in agosto, che criminalizza i medici che praticano interruzioni di gravidanza, con pene fino a 10 anni e multe fino a 100mila dollari.

Washington, marcia delle donne pro aborto "Bans Off Our Bodies Rally"Gettyimages Washington, marcia delle donne pro aborto “Bans Off Our Bodies Rally”
A cura di Televideo – Foto Getty Image
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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