Le persone senzatetto, senza casa o senza fissa dimora per le quali è usata a volte la parola francese clochard o comunemente chiamate barboni, sono donne e uomini comuni che per lungo tempo non hanno un luogo fisso di residenza, ma ciò non sempre accade per povertà individuale, a volte, si è scoperto per una scelta di vita dovuta a patologie psichiatriche.

Il fenomeno, nel mondo ha toccato livelli sempre più in crescita in modo particolare in America e nel Regno Unito.
Perchè? La risposta ricade a piombo sul fattore sanitario, è infatti risaputo che in questi stati largamente democratici non esistono ammortizzatori sanitari, sia a New York che a Londra, un posto letto c’è l’hai solo se sei coperto di assicurazione.

Proprio durante la pandemia è stato innumerevole il popolo colpito da covid, lasciato fuori dagli ospedali a crepare in solitudine. E, tra i tanti decessi, alcuni privi di documenti, hanno ricevuto una sepoltura anonima.

La condizione dei senza casa ovviamente è più visibile nelle aree povere delle grandi città e in quelle suburbane, anche se essi spesso coesistono più o meno visibilmente dentro comunità dove i residenti non sono poveri. Però, ultimamente, questo immenso problema sociale, si sta allargando a macchia d’olio anche nelle periferie sovrastate da vecchi capannoni o palazzi in disuso, perfino nelle barche tirate a secco.

Il nemico più pericoloso per i barboni è il freddo, il gelo; e, per rifiuto o per insufficiente disponibilità di posti-letto nei centri di accoglienza, e per la mancanza di beni primari poco costosi e facilmente reperibili, come un kit di sopravvivenza ed una coperta termica, i morti aumentano per assideramento, come dire che sono vittime di un cataclisma naturale.

Nell’era moderna gli Stati ben poco hanno fatto per arginare e risolvere questo immenso disagio sociale andando alla radice, complice del fenomeno pure una nutrizione più rivolta ad una immigrazione irregolare.

Facendo una ricerca accurata, abbiamo scoperto che tra gli homeless ci sono state o ci sono ancora tutt’ora personaggi di spicco, geniali, molto acculturati, eccentrici che hanno deciso di rinunciare al possesso di ogni bene materiale, ed alle limitazioni che essi comportano. Tra questi il matematico russo Grigori Perelman (noto per avere dimostrato la congettura di Poincaré) oppure Tommaso Lipari (che secondo un’ipotesi non ancora verificata potrebbe essere stato il famoso fisico Ettore Majorana). Altro noto senzatetto, per un periodo della sua vita è stato George Orwell, lo scrittore che diede successivamente vita al Grande Fratello nel romanzo “1984”, il quale raccontò questa esperienza nella sua opera prima “Senza un soldo a Parigi e a Londra”. Ma si legge, che anche Pablo Picasso ha vissuto per un periodo come barbone, girovagando dapprima a Parigi.

I dati sono da incubo, si dichiara da fonti associative che i Clochard nel mondo sono più di tre milioni, senza considerare i poveri che comunque una residenza la riescono a tenere. Si pensi che solo in California ci sono 80.000 persone che non hanno una fissa dimora, nella sola Londra 70.000 e in Italia oltre 40.000.
Donne e uomini (alcune volte bambini) senza una identità, abbandonati delle cure ospedaliere o di lungodegenza, sia per problemi di natura fisica o di salute mentale o per difficoltà economiche conseguenti alla perdita del lavoro o al divorzio familiare. Oppure per casi di malagiustizia, in cui le vittime, deprivate di tutto da rei ignoti, non ottengono né giustizia né risarcimento. Me esiste la beffa tra le beffa, che tutti questi senzatetto, non avendo una dimora fissa, non possono percepire il famoso REDDITO DI CITTADINANZA, a differenza dei malavitosi sparsi nei quartieri.

Chiudo generosamente, senza colpire, in questa trista vicenda mondiale, i politici insensibili, i ricchi menefreghisti, i pazzi generali dittatori, con due brani musicali; e, sono a ringraziare personalmente, chi ha pensato a loro attraverso donazioni e canzoni. Cosa che una mattina di ottobre del 2018 a Reggio Emilia, mio figlio di appena 8 anni ha fatto, donando i suoi pochi risparmi di 5 euro, nel vedere un uomo con barba colta steso per terra a fianco l’ingresso di un bar dove il profumo del caffè e delle paste fresche arrivavano nel dormitorio pubblico.
Dopo la donazione del mio piccolo, subito una domanda istintiva di paura: “Papà io non diventerò come loro”.
No, Alex… ciò che doni ricevi, ciò che togli agli altri ti verrà tolto… Magari da grande potresti diventare un politico, un medico e preoccuparti di loro, anche se la speranza è quella che tale vergogna sociale possa essere estirpata.

Il brano Another Day in Paradise di Phil Collins, del 1989, è dedicato specificamente al problema dei senzatetto, mentre nel nostro paese è diventato famoso il singolo Piazza Grande del 1972, scritto da Luciano Baldazzi e Sergio Bardotti ed interpretato da Lucio Dalla.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui