Da molti definito luogo dell’anima per la sua capacità di scuotere le coscienze dei turisti trasformandoli, già dopo pochi giorni, in veri viaggiatori, la Cambogia è una terra tutta da scoprire, insieme al suo popolo: persone estremamente ospitali, che nonostante portino ancora nel cuore le stigmate lasciate dal regime Khmer, accolgono i turisti con cordialità e calore umano, con gioia e positività, con la forza e il coraggio di chi non si arrende mai.

Sempre pronti a raccontare con orgoglio la bellezza del loro paese, ci potranno incantare con la descrizione dei loro antichi templi, delle loro spiagge incontaminate (chi ha decretato che quelle della vicina Thailandia sono più belle?), delle loro rigogliose foreste dove immergersi e abbracciare gli alberi, dei loro coloratissimi mercati e del loro buon cibo (se siete amanti del curry dovete assolutamente provare quello cambogiano), e degli ormai famosi retreat center (spazi appositamente ideati dove praticare il silenzio e prendersi cura della propria spiritualità). Ma soprattutto, osservandoli, al di là di quello che ci diranno, potremo comprendere il valore che hanno la religione e la spiritualità nella loro quotidianità: perché così come il corpo fisico, anche l’anima ha bisogno di nutrimento costante, e di qualità.

Sentire una chiamata dell’anima sarà qui pressoché inevitabile: ci potrà succedere mentre visiteremo i killing fields, i luoghi dello sterminio dove nel silenzio risuonano ancora lo strazio e l’urlo sordo di unmilioneseicentomila cambogiani uccisi tra il 1975 e il 1979; oppure mentre osserveremo l’alba o il tramonto ad Anhkor Wat: facendoci avvolgere dall’incanto e dalla magia di un gioco di luci mozzafiato, che restituiscono agli antichi templi e alle rovine della città dignità e protezione, ci sentiremo parte di quel Tutto. Oppure, durante una passeggiata tra le pagode, quando incontreremo dei monaci buddisti: saranno sicuramente disponibili ad aprirci il loro cuore e a darci una benedizione.

Luogo scelto da molti per sposarsi o per trascorrere la luna di miele, la Cambogia offre perciò ad ogni viaggiatore la possibilità di avvicinarsi a se stesso, a riconoscersi e a scegliersi, e ad amarsi, prima ancora che ad amare gli altri: qualsiasi sia il mezzo che ci aprirà all’incontro con la nostra parte più profonda, l’importante è che a quella chiamata abbiamo la forza e il coraggio di rispondere “Presente”. Il Senso di questo magico viaggio, allora sarà compiuto.

A cura di Sara Patron – Foto Bcd Travel

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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