Un fine settimana dai Nonni” è il libro illustrato di Rossella Calvi e Massimo De Anna con illustrazioni di Julitos Koba in vendita per 8 euro in tutti gli store italiani. La prima edizione risale al 2018. Il coordinamento editoriale è stato curato da Jean Luc Bertoni, mentre l’impaginazione da Costanza Lindi.

Sul sito ufficiale della casa editrice di legge “Si tratta di una piccola storia i cui protagonisti sono tre fratellini che vanno a trovare i nonni. Un fine settimana da favola: i bambini imparano a fare l’impasto per gli gnocchi alla piemontese e aiutano la nonna in cucina divertendosi moltissimo. Poi vanno in soffitta alla scoperta dei tesori di famiglia: i libri di Verne e di Salgari, i vecchi volumi della Domenica del Corriere che il nonno aveva fatto rilegare. Arriva l’ora di cena e i bambini mangiano come lupacchiotti e subito dopo guardano un film. Arriva l’ora della nanna e il nonno racconta loro una storia che li fa addormentare. Trascorsero una domenica bellissima fino all’arrivo di mamma e papà che avevano lavorato tutto il fine settimana. E’ uno spaccato di vita fatto di pugni di farina, di focolare, di profumo di bucato steso al sole, di allegria e di tempo che trascorre ma non passa, nel quale tutti troveremo qualcosa che si è perso nel vento degli smartphone e delle esasperate tecnologie. Un po’ di noi, un po’ di umanità“.

Il libro a pag.3 ha inizio con “Era una bella e fresca giornata d’estate…“.

I protagonisti abitano in casa Villari sono tre bambini in gran fermento per il viaggio che devono compiere con i loro genitori per raggiungere i nonni che vivono in Piemonte con i quali si augurano di trascorrere due giorni speciali. Il viaggio egregiamente funzionale ha permesso loro di essere accolti, una volta giunti a destinazione, da due cani da caccia di nome Paris e Byron, ovvero un segugio ed un setter irlandese molto adorabili. I tre bambini di nome Guido, Marcello e Silvia si accostarono si nonni con calore e grandi sorrisi. Poco dopo i loro genitori si posizionarono in giardino per bere un caffè fugace con gli anziani per poi rimettersi in auto direzione Torino.

I nonni, una volta sistemato i bagagli dei nipoti li portarono nel pollaio per prendere delle uova fresche e dell’orto da tagliare ad insalata fresca. La nonna, donna di grande genuinità, ama condividere la sua cucina con i piccoli facendosi aiutare nel preparare gli gnocchi alla piemontese, antica ricetta di famiglia. L’entusiasmo generale era alle stelle. Ognuno di loro indossava dei grembiuli differenti, Marcello ne aveva uno a pois, Guido uno con i gattini stampati e Silvia con dei disegni geometrici. Nella stanza si udiva dell’allegra musica che offriva un clima disteso e sereno.

I simpatici mini chef pesarono le patate e le misero a bollire in acqua calda e salata. Successivamente occorreva sbucciarle ed aggiungervi olio e uova impastando il tutto…formando dei rotolini che poi andavano tagliati in piccoli pezzi e passati nei rigagnocchi mantenendo costantemente mani e attrezzi (coltello e rigagnocchi) sempre infarinati. I tre fratellini lavorarono con notevole coinvolgimento. In particolare Silvia e Guido si occuparono di tagliare in piccoli pezzi la fontina della Valle d’Aosta. Terminato il loro ‘intervento’ in cucina salirono in soffitta e si fermarono ad ammirare vari libri dei nonni tra cui alcuni volumi di avventura che i maschietti vollero sfogliare e leggere a voce alta mentre la sorellina si divertiva a indossare per gioco alcuni vestiti della nonna. Giunta ora di cena si occuparonk di preparare la tavola. Dopo cena li avrebbe attesi il nonno con il quale avrebbero visionato il DVD de “La Bella e la Bestia“.

E per finire il nonnino avrebbe letto loro un racconto breve prima della nanna. A pag. 11 con grande stupore si ha la sorpresa di poter leggere la ricetta “Gnocchi alla piemontese” proprio quella usata nel libro dai tre protagonisti con la loro nonnina. Questo libro scalda il cuore, perché offre un ritorno al passato ai ricordi dell’infanzia a noi particolarmente cara. I nonni, per chi è fortunato, fungono da supporto emotivo per i nipoti, garantendo un fattore di protezione in quei momenti in cui il genitore é assente (per motivi di salute o lavorativi), proprio per la forte continuità emotiva che assicurano».

Non solo roccia e punto fermo: nonno e nonna possono anche essere uno spasso. Il ruolo dei nonni risulta psicologicamente molto importante anche perché contribuisce a favorire il dialogo tra i componenti della famiglia, integrando le relazioni fra le varie generazioni, mantenendo attivo lo scambio tra i membri della famiglia e favorendo lo sviluppo di un senso di appartenenza familiare.

Il rapporto dei nonni con i nipotini è costruito sulla complicità e il gioco. I nonni hanno un rapporto speciale con i nipoti, anche se il punto di vista può essere diverso da quello dei genitori. Nulla può sostituire mamma e papà; ma nulla può sostituire, allo stesso modo, i nonni. Con i nonni c’è una relazione diversa da quella con i genitori, una relazione speciale fatta di complicità e di gioco. I nonni, più liberi dei genitori dalla stretta dell’attività lavorativa, dal ritmo convulso del mondo “produttivo”, hanno più tempo e più disponibilità a rilassarsi e ritrovare una dimensione giocosa, contemplativa, fine a se stessa del vivere: proprio come i loro nipotini.

I ritmi dei nonni sono più lenti, e in questo modo si incontrano bene con quelli dei bimbi, che hanno anche loro bisogno di calma e di pause adeguate per fare le cose con il loro passo. E così spesso il bambino piccolo trova nel nonno o nella nonna una sensibilità più vicina alla sua, una persona più disponibile a passare semplicemente del tempo insieme, senza fretta e senza impegni urgenti. Io invito tutti a comprare e leggere questo libro perché racchiude i valori veri umani che si stanno purtroppo perdendo.

A cura di Ilaria Solazzo – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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