Non c’è giornata che non ci proponga risultati inattesi, con le favorite che spesso, nelle ultime settimane, hanno deluso o comunque non sono parse all’altezza; il discorso vale per lo scudetto, ma non è così diversa la situazione delle inseguitrici e neppure per la lotta salvezza.

Davanti, il Milan non passa a Torino, perché forse c’era un rigore, ma a guardare bene, sono i granata ad aver creato le occasioni migliori.
Per carità, un paio in tutto, ma dal Milan ci si attende ben altro, specie ora, con il tricolore distante solo sei partite.

Così, l’Inter che batte il Verona, con merito ma pure qualche affanno di troppo, potrebbe riportarsi al comando se saprà sfruttare al meglio il recupero contro il Bologna.

Stecca invece il Napoli, diventato il favorito di settimana, ma che trova una Fiorentina ispirata, senza paura al Maradona; avere nulla da perdere e poter giocare a cuor leggero, spesso paga e la Viola sta facendo faville, persino insperate.
Spalletti mastica amaro ma ogni tanto i suoi cascano davvero male, soprattutto quando avrebbero l’occasione di spaventare le avversarie scudetto.

Di queste frenate approfitterà la Juve vincente in rimonta a Cagliari? Non battere i rossoblù, in versione davvero modesta, avrebbe certificato smettere di sognare, ma se davanti frenano a ripetizione, chissà che i giochi siano a quattro!

Dietro, la Roma fatica ben più di sette camicie per superare una Salernitana mai doma, andata in vantaggio e recuperata solo all’ottantaduesimo, con il gol vittoria tre minuti dopo, che ha scatenato polemiche assurde e stupide.
Chi aveva preceduto i giallorossi era stata la Lazio, dilagante contro un Genoa che non trova mai, o quasi, la porta e si fa bucare quattro volte, tre delle quali da un Immobile che evidentemente ha mandato il fratello scarso al mare.

Momento difficile invece per l’Atalanta, che perde contro il Sassuolo e si fa superare anche dalla Fiorentina; i ragazzi di Gasperini non trovano più il bandolo della matassa, con troppi infortunati e la Coppa Uefa a distrarre troppa gente.

Bologna ed Udinese proseguono il loro cammino di tranquillità, troppo distanti per sognare l’Europa, ma pure ormai fuori da ogni pericolo rispetto alla zona retrocessione.

Cosa non diversa pure per Empoli e Spezia, che si dividono la posta, scambiandosi la colomba pasquale con una settimana di anticipo.
Chi ha invece ha ancora tremori è la Sampdoria, a cui il professore vuole insegnare la trigonometria, senza però che i suoi abbiano ancora “digerito” le tabelline e fortuna che dietro c’è chi sta ben peggio.

Come il Cagliari, tornato anonimo e balbettante; certo, la Juve è nettamente superiore, ma segnare e poi chiudersi in difesa, è come consegnarsi ad una sconfitta certa. Per fare punti serve anche coraggio, chiunque sia l’avversario, ma con questo spirito l’unica fortuna è che ci sia di peggio.
Che dire infatti di Venezia, Genoa e Salernitana? Ci sono recuperi da disputare, ma a sei giornate dalla fine, un ronzino può trasformarsi in un purosangue?

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani

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