MARIO DRAGHI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Scintille al Tour de France nel giorno della festa nazionale francese. Nella spettacolare diciassettesima tappa, Tadej Pogacar mette il punto esclamativo sul suo dominio nella Grande Boucle tagliando per primo il traguardo sul Col de Portet.

Nella frazione partita da Muret e lunga 178.4 km, caratterizzata da una prima fase pianeggiante sino al traguardo volante di Bagneres-de-Luchon (tagliato per primo da Van Poppel), la carovana affronta le ascese del Col de Peyresourde e Col de Val Louron-Azet, ma è a 8.5 km dall’arrivo che la gara si accende. Pogacar testa le gambe dei suoi rivali, Rigoberto Uran si stacca immediatamente ma sulle ruote dello sloveno della UAE Team Emirates restano francobollati Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e Richard Carapaz (Ineos Grenadiers).

I tre danno spettacolo nella nebbia, Pogacar rilancia a più riprese ma non riesce a creare il vuoto, poi resiste all’improvviso scatto di Carapaz a -1.5 km, partendo a sua volta in maniera secca negli ultimi 50 metri e aggiudicandosi la tappa, la quinta in carriera al Tour e la seconda in questa edizione, con l’arrivo in salita ad oltre 2.200 metri sul Col de Portet. “La squadra ha lavorato duramente ogni giorno per difendere la maglia gialla – racconta Pogacar, affaticato, all’arrivo – Sono stati fantastici. Ci abbiamo provato e ci siamo riusciti, sono molto contento”. Alle sue spalle, è Vingegaard a conquistare il secondo posto nella frazione e nella generale (in cui paga 5’39”), seguito da Carapaz (terzo in entrambe le classifiche, con 5’43” di ritardo dal leader). Sprofonda a 7’17” Rigoberto Uran, ora quarto e fuori dal podio virtuale alle spalle dell’alieno Pogacar. Domani, giovedì, le ultime fatiche sui Pirenei con partenza da Pau e arrivo in salita a Luz Ardiden dopo 129.7 chilometri.

A cura di Roberto D’Orazi – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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