Prima tappa sui Pirenei con arrivo a Loudenvielle, dove vinse Gilberto Simoni nel 2003. Il successo questa volta è del francese Nans Peters (Ag2R La Mondiale), 26 anni, primo ad Anterselva al Giro 2019. Il migliore dei big è Tadej Pogacar, che dopo aver perso 1’21” nella giornata dei ventagli tira dritto dopo l’attacco sul Peyresourde e al traguardo lo sloveno della Uae Emirates guadagna 40” sulla maglia gialla Adam Yates, che resta al comando della classifica, e sul gruppo dei migliori con Roglic, Bernal, Quintana, Lopez, Landa e Guillaume Martin.

Quindi: Yates guida con 3” su Roglic e 9” su G. Martin. Il migliore degli italiani è Damiano Caruso, insostituibile spalla per Landa. Giornata da dimenticare per Thibaut Pinot e Fabio Aru, il loro ritardo si annuncia intorno ai 20’. Ritiro per Giacomo Nizzolo e Diego Rosa.

La gara
L’azione che spacca il gruppo e manda fuorigiri i rivali di Roglic la fa Wout Van Aert nei cinque chilometri finali del Port de Balès. Il belga, vincitore di due tappe, accelera nel momento in cui le pendenze passano dal 7% al 9%, e poi al 10,2%, cioè il tratto più duro di questa ascesa dove nel Tour 2010 la maglia gialla Andy Schleck ebbe un salto di catena e Alberto Contador lo attaccò. Ebbene, Van Aert mette tutti alle corde, e poi pilota Roglic in discesa. Impressionante: lui come un metronomo e i rivali che battono le spalle, ondeggiano, cercano un sollievo che non possono avere.

Domani la nona tappa, che precede il primo giorno di riposo lunedì. È la Pau-Laruns, km 153, con il Col de Marie Blanque a 18 km dalla conclusione: la salita misura 7,7 km all’8,6% e punte del 12%.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Ap

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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