Lo stadio bianconero torinese festeggia i primi dieci anni di vita. Innumerevoli pagine scritte, nove scudetti e oltre 550 gol segnati. Si sono avvicendati fuoriclasse come Ronaldo, in un percorso sportivo ed economico di tutto rispetto. Prima della pandemia i ricavi annui dello Stadium erano stimati in 66 milioni di euro. Purtroppo anche le porte chiuse hanno contribuito alla perdita di circa 190 milioni di euro nel bilancio 2020/2021. Due lustri volati in un soffio tra gol, figurine, trofei ed emozioni.

La mega struttura è stata completata l’8 settembre 2011, sulle rovine del vecchio Delle Alpi. La Juve ha iniziato per prima la corsa ai nuovi stadi di proprietà, eco compatibile e senza barriere architettoniche, demonizzando quelli vecchi e inutili mausolei, che vivono solo poche ore attorno alla competizione sportiva. Lanciata nel futuro immagina una casa moderna ed elegante, rifugio per la squadra e tesoro per il club. Un luogo dove ci si può incontrare e divertire ogni giorno e non solo quando c’è la partita di calcio.

L’idea del progetto risale al 1994. Nel 2002 la Juventus ottiene il diritto sull’area per novantanove anni. Nel 2008, dopo la delibera del Consiglio di Amministrazione, iniziano i lavori di demolizione del vecchio stadio. Il 30 giugno 2009 parte la costruzione del nuovo. Per oltre due anni scavatori, ruspe, gru e operai la fanno da padroni, fino al taglio del nastro che coincide con il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Una struttura moderna con settemila pannelli di alluminio in diverse tonalità di grigio, il fregio tricolore che attraversa l’intera struttura, le stelle gialle, la copertura sospesa, le panchine inglobate nelle tribune, le poltroncine a ridosso del campo, una visibilità ottima da ognuno dei 41.507 posti. 4000 posti auto, 64 sky box, 21 bar e 10 ristoranti.

L’impianto, chiamato inizialmente Juventus Stadium, a giugno 2017 cambia il “marchio di fabbrica” in Allianz Stadium. Una cittadella nella città che include il J Museum, aperto un anno dopo, aree commerciali estese su 34.000 metri quadrati il J Medical che permette ai visitatori di curarsi dove si curano i campioni. Inoltre nella vicina area Continassa, il J Hotel in parte foresteria, il Concept Store, la World International Scool dove studiano le nuove giovani promesse, la sede sociale e l’innovativo training center. Nessuno in Italia ha una struttura così funzionale. Infatti, gli stadi di proprietà latitano ancora.

Nelle serie professionistiche, oltre all’Allianz Stadium di Torino (Juventus), ce ne sono solo altri quattro: Mapei Stadium di Reggio Emilia (Sassuolo); Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo (Atalanta); Dacia Arena di Udine (Udinese); Benito Stirpe di Frosinone (Frosinone).

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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