Della serie a volte ritornano. Come in tutte le storie d’ amore u po’ travagliate ma travolgenti, per citare una famosa canzone di Venditti: ‘I grandi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano’.
E’ successo così ache per l’amore di Luciano Spalletti per l’AC Roma. L’allenatore (classe 1959) di Certaldo, aveva lasciato i giallorossi ben sei anni e mezzo fa, rassegnando le dimissioni (cosa che, negli ultimi tempi, raramente ho visto fare a un mister non solo italiano). Dopo aver passato qualche anno in Russia, esattamente a San Pietroburgo, vincendo coppe e campionati con lo Zenit, il tecnico toscano è ritornato ad allenare in patria, quella squadra che non mai, del tutto, dimenticato.
Con la Roma, tra il 2006 e il 2008, ha vinto due Coppe Italia e una Supercoppa italiana, lasciando un buonissimo ricordo di sè. Ecco che l’amore, sopito per qualche stagione, ritorna a battere nel cuore del nostro mister, e i romani hanno ricambiato accogliendolo come una rockstar.

Non possiamo sapere se Spalletti riuscirà a riportare in auge la squadra della capitale, quello che è evidente a tutti, è la disfatta di Rudi Garcia. Due secondi posti consecutivi, e un inizio di stagione (quella di quest’anno), assai altalenante, hanno indotto la società capitanata da Pallotta, ha sollevare dall’incarico l’ allenatore francese per rimettere al timone il nostro Luciano. I ritorni, nel calcio italiano, non hanno mai prodotto risultati positivi, sia per quanto riguarda i giocatori, ancora meno per gli allenatori. Ricordiamo i casi in cui Sacchi ritornò al Milan nel 1997 (dopo aver vinto praticamente tutto) e fu un disastro totale, o quella volta in cui Fabio Capello sostituì Sacchi nel 1998, ritornardo ad allenare il diavolo per la seconda volta. Vi ricordate in che posizione arrivò il Milan alla fine di quella stagione? Ve lo dico io, al 10′ posto.

Poi ancora Giovanni Trapattoni che nella sua seconda esperienza alla Juve (’91/’94), si aggiudicò solo una Coppa Uefa, o se vogliamo andare ancora più indietro, quando Helenio Herrera ritornò all’ Inter nel ’74 e non lasciò il segno come, invece, era accaduto dal ’60 al ’68. Ma le eccezioni ci sono sempre come quella di Marcello Lippi che dopo essersi dimesso nel ’99 dalla Juventus, fece ritorno alla vecchia signora, vincendo due scudetti di fila e perdendo, però, la finale di Champions con il Milan. O in tempi ancora più recenti Roberto Mancini che fino all’ altro ieri guardava tutti dall’ alto, dopo essere mancato per 5 anni da Appiano Gentile.

Insomma, il ritorno è sempre un terno al lotto, può rivelarsi un trionfo o l’ ennesimo fallimento. Solo il tempo ci svelerà se Spalletti potrà ritornare a essere la cura giusta per questa Roma che domenica dovrà vedersela con il Verona, ultimo in classifica. Il mister toscano non poteva arrivare in un momento peggiore, ma gli amici (quelli veri), si vedono, sempre, nel momento del bisogno e la Roma per Spalletti è molto più di una semplice amica. E’ sempre bello vedere un allenatore italiano, ritornare ad allenare una formazione italiana e per questo sono molto contento per Luciano Spalletti. Faccio un grosso in bocca al lupo al mister e mi auguro che la Lupa ritorni a ruggire.

A cura di Nicola Luccarelli – Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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