Proprio il 13 ottobre 1997, Dario Fo vinse il premio Nobel per la Letteratura, e in questo stesso giorno, si è spento a Milano il grande scrittore. Aveva 90 anni.

Alcuni giorni fa, l’artista era stato ricoverato in ospedale a causa di un malore, mentre la scorsa settimana aveva fatto una conferenza stampa nella sua casa milanese per il suo nuovo libro “Darwin”.

Scrittore per vocazione, ma anche regista, attore e drammaturgo, vinse il Nobel per la letteratura nel 1997 “perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi”.

Tra le sue opere più celebri è impossibile non citare “Mistero Buffo”, portato in scena per la prima volta nel 1969; Fo era l’unico attore sul palco e recitava testi antichi in un linguaggio teatrale mescolando lingue e dialetti. Nel caso di quest’opera, si trattava della mescolanza di vari dialetti della Pianura Padana.

Dario Fo era nato a Sangiano, in provincia di Varese. Nel 1954 sposò Franca Rame, con cui ebbe un figlio nel 1955: i due rimasero insieme per quasi sessant’anni, condividendo l’impegno civile e quello lavorativo.

Nel 1958 fondarono la “Compagnia Dario Fo-Franca Rame”, mentre dieci anni dopo decisero di dare vita alla cooperativa “Nuova Scena” dalla quale si separarono per divergenze politico-ideologiche. Nacque così un altro gruppo di lavoro: “La Comune”, famosa per gli spettacoli di satira e critica politica.

Fo è stato, e sempre sarà, un genio artistico globale di incomparabile versatilità, che ci mancherà tantissimo.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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