Grazie ad uno studio pubblicato sulla rivista BMC Geriatrics, che ha preso in esame alcuni studi che erano già stati effettuati, si è potuto evincere che l’inquinamento potrebbe essere responsabile di molti casi di Alzheimer.

Questa indagine è stata condotta da Tom Russ della University of Edinburgh, il quale ha riportato che anche la carenza di vitamina D potrebbe aumentare il rischio di demenza.

Ancora oggi le cause scatenanti dell’Alzheimer restano in buona parte sconosciute: il rischio individuale di malattia si può ricondurre per oltre il 30% a geni che predispongono alla demenza, per il 20% a scorretti stili di vita (fumo, obesità, cattiva alimentazione, sedentarietà etc). Ma per il resto, le cause della malattia restano ignote.

Gli studiosi hanno passato al vaglio i dati di 60 studi che erano stati precedentemente pubblicati e hanno osservato come sia sempre presente l’esistenza di un legame tra l’inquinamento atmosferico e la malattia.

Un legame, anche se più debole, è stato individuato anche tra morbo di Alzheimer e fumo passivo, oltre all’esposizione a pesticidi.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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