Avanti di questo passo quante giornate riusciremo a contare prima di un’interruzione pallonara da Covid? Premessa esagerata alla seconda giornata del massimo Campionato? Può essere, però il Toro perde in casa con l’Atalanta dopo aver passato la settimana quasi senza allenarsi o facendolo per lo più individualmente, il Genoa va a Napoli senza il portiere Perin e parte la domenica mattina a causa dei tamponi che rivelano un altro positivo, ma “dimenticano” i dodici che oggi fanno tremare il Napoli e causeranno il probabile rinvio di Genoa-Torino e, chissà, magari anche di Juve-Napoli, in un calendario che non bastasse altro, ci mette in mezzo anche la Nations League…

In realtà nessuno sa oggi cosa fare, perché diversamente da quanto stabilito in altre nazioni, quanti positivi sono “ammessi” per evitare il rinvio di un incontro? Il calcio è indispensabile, o almeno così ci hanno ripetuto per mesi, ma questo è davvero il calcio, il calcio che vogliamo? Già senza pubblico sembra di stare in un parco mentre si gioca tra amici, con gli ammessi ci avviciniamo ad un celibi-ammogliati di fine ferie in spiaggia e se poi ci mettiamo rinvii da positività, partite giocate con una formazione che praticamente non si è allenata, possiamo parlare di calcio? Possiamo anche solo pensare che il Campionato sia regolare?

Visto che però si è giocato, vediamo cosa è successo, partendo dalla citata vittoria dell’Atalanta contro un Torino che non è né tutto né mezzo, avrebbe bisogno di rinforzi importanti (come quasi tutti) ed invece vivacchia, dopo aver preso un allenatore che “ha bisogno di tempo” per esprimere il proprio gioco e speriamo a Natale riesca a farci il regalo di una partita dove chi va in campo dura “almeno” novanta minuti ed abbia imparato a scrivere l’alfabeto dalla A alla Z.

Gasperini porta a casa i primi tre punti e la Lazio, nel recupero, ci dirà immediatamente cosa valgono le quattro reti al Vitello, perdon al Torino; proprio la Lazio va a sbancare Cagliari, con Lazzari ed il “solito” Immobile, iniziando la rincorsa ad una stagione che la vedrà impegnata anche in Champions, ma per cui servirebbero rinforzi che chissà se arriveranno, la formazione titolare è certo una bella squadra, ma se si fa male qualcuno?

Prima sorpresa della giornata l’ha regalata il Benevento, o forse sarebbe più corretto che è la Sampdoria ad aver regalato una brutta delusione ai suoi tifosi; vincere due a zero dopo meno di venti minuti vuol quasi sempre dire aver già vinto, ma con la Samp è quel “quasi” a stonare, come stonato è incassare tre reti da una neopromossa, per buono che sia davvero il Benevento.
La pazza Inter fa passare la Fiorentina per una grande squadra, ma poi ecco i cambi, ancora cinque, che decidono e decideranno sempre più partite tra i ricchi e gli altri; basta infatti leggere le sostituzioni per capire quando e come è cambiata la partita, poi è vero che i viola hanno sbagliato occasioni importanti, ma alla fine se esce Ribery o Chiesa, chi entra?

Su Spezia-Sassuolo che dire? Che hanno giocato due formazioni di categorie diverse, o passiamo per denigratori dei liguri? Fare informazione vuol dire raccontare i fatti e quanto visto sul neutro di Cesena come deve essere raccontato commentando un 4-1 senza se e senza ma?

Anche Hellas-Udinese andrebbe raccontata, ma in questo caso oltre al gol cosa è successo? Un paio di giocate che potevano e dovevano finire molto meglio, per i friulani, e poi? Sarà capoclassifica l’Hellas, grazie al “regalo” romanista ed a quello friulano, ma quanto durerà il Natale fuori stagione?

Crotone -Milan, nel vento calabrese sarebbe stato bello con la folla dei tifosi a riempire lo stadio, mentre così è stato un altro episodio con due formazioni tra cui ci sono tre categorie di differenza e questo senza nulla togliere all’impegno dei rossoblù, ma anche qui la realtà è questa, cosa possiamo farci?

Il set tennistico giocato dal Napoli sarà colpa del Covid genoano o è stata solo una grande interpretazione degli azzurri, che hanno perso capitan Insigne per infortunio, ma fatto usare il pallottoliere al portiere Marchetti che, dopo due anni senza giocare, sarebbe certo stato fuori volentieri un’altra volta anziché farsi venire il mal di schiena a forza di raccogliere il pallone nel proprio sacco? La prossima giornata darà già una bella risposta, ammesso che Juve-Napoli si giochi.

E qui ecco la Juve, che rischia di uscire dall’Olimpico romano fortemente ridimensionata, ma alla fine grazie a CR7 (ed agli errori di Dzeko) porta a casa un punto piuttosto immeritato, con Pirlo che una settimana fa aveva già capito tutto, da allenatore, e che dopo Roma sembra diventato da Pirlo a pirla, come da italiche abitudini, dove si passa da eroe ad imbecille (soft).

Per adesso non è che i bianconeri siano quelli descritti, o meglio immaginati, dalla stampa e dai tifosi, certo mancano non pochi “dettagli” ed i nuovi arrivi hanno anche loro bisogno di tempo, sempre che siano davvero i fenomeni strombazzati a parole; Pirlo avrà grandi idee, ma un conto è ciò che pensi, un altro la realtà del campo, specie appunto quando il materiale non è tutto oro e platino e c’è un CR7 che da l’idea di non volersi limitare a fare il calciatore, ma anche il mestiere di altri ….
Infine che dire della goleada del Bologna ad un Parma che sembra la brutta copia di quello delle ultime due stagioni? L’arrivo di Liverani per ora non ha sortito frutti, ma l’organico gialloblu è in grado di soddisfare le idee del neo tecnico? Per ora no, ma c’è ancora qualche giorno per completarlo, perché altrimenti saranno guai; quelli che invece paiono distanti dal Bologna, anche se siamo alle solite, è davvero così forte il Bologna, o il Parma ci ha messo del suo, e non poco, per il 4-1 finale?

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Marco Iorio

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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