79, 54, 5-1, 3-3 …. No, non sono punti in classifica e risultati del Campionato di calcio, ma alcuni dei numeri dell’ultima tornata elettorale, quella dove oltre ad alcune Regionali e Comunali, si andava alle urne per l’eventuale riduzione del numero dei parlamentari italici.

Nel merito del referendum, il 79 rappresenta la percentuale con cui si è affermata la volontà di dare una bella sforbiciata ai politicanti che occupano Camera e Senato della nostra Repubblica, cosa prevista nei sondaggi, festeggiata da alcuni, commentata da altri, ma non così tanto come ci si poteva aspettare, forse perché vinti e vincitori alla fine dei conti hanno realizzato che potrebbero essere tra coloro che dovranno cercarsi (finalmente) un lavoro, anche se c’è sempre il reddito di cittadinanza.
Quello che dovrebbe ancor più far riflettere la politica è invece il 54, ovvero la percentuale di italiani andati a votare; è vero che il Referendum non aveva un quorum, bastava un voto perché fosse valido, ma davvero non importa nulla che praticamente un italiano su due non abbia espresso il proprio voto?

Vero che era l’ultima domenica (e lunedì) d’estate, inoltre c’era il Motomondiale, la prima di Campionato e l’ultima tappa del Tour, così come era logico approfittare, viste le previsioni, di godersi ancora un po’ di caldo, ma …. il numero può forse dimostrare ancora una volta che gli italiani non credono più, o più di tanto, alla politica? Quasi mille o quasi seicento cosa cambia? Sui costi abbiamo già detto, sul resto di cosa in fondo preoccuparsi? Succederà che se, puta caso, in Parlamento ci fosse qualcuno non del tutto ignorante ed incapace, quello sarà il primo ad essere mandato a casa, perché vuoi che ci sia chi è anche capace di “pensare” e magari votare contro il capo?

Finirà che il “gregge” sarà ridotto, ma le pecore saranno sempre più pecore, magari con un aumento di stipendio che tenga conto del rischio, quello dei numeri in discesa per quanto riguarda i posti disponibili, in aumento per quanto riguarda le possibilità di andare presto a casa …. escluso? Beh, in aumento ci sarà anche la tenacia con cui difendere la poltrona, così come l’uso della colla per rimanerci ben saldi sopra.

E le Regionali? Le previsioni davano un 5-1 senza scampo per il Centrodestra, tanto che alcuni avevano già parlato di Elezioni anticipate da richiedere fin da lunedì sera, tanto era il divario uscito dai sondaggi; poi il campo, o meglio, le urne, hanno detto un’altra cosa, non esaltante per il Centrosinistra, ma tutt’altro che trionfante per l’altra “sponda”, tanto da far dire a qualche capo di non aver mai pensato ad elezioni anticipate ed a far cadere il traballante ed inefficacie Governo.
Anche qui ci sono i però naturalmente, legati a numeri passati più in sottofondo, ma non meno importanti di un 3-3 o di un 5-1 …. Andare anticipatamente alle urne dovrebbe avere un esito abbastanza scontato, o almeno così si pensa, ma poi chi comanda? Perché il caporale Matteo è davvero così sicuro di essere il numero uno incontrastato, o sarà meglio si guardi le spalle da fronde di partito e da “presunti” alleati che un pezzo per volta gli stanno “fregando” consensi e popolarità?

Vero che il caporale ci pensa da solo a farsi dei “danni”, ma se un anno fa pensava di poter diventare il nuovo Orban, suffragato dai numeri, oggi i numeri cosa gli dicono? Non sarà che il Doge stia diventando un po’ troppo largo nei consensi? E la sora Giorgia? Blatera di meno, tiene un atteggiamento più consono per un politico, e se dice qualche cavolata, questa rientra nelle cose naturali di tutti noi …. e se non mangia la Nutella non è certo perché le nocciole vengono dalla Turchia ….
Insomma, ci aspettavamo numeri diversi e grande clamore ed invece il martedì sembrava che manco si fosse votato, chissà se per mettersi a lavorare su programmi e difficoltà da contrastare, magari per fare opposizione e produrre nuove proposte, o solo perché dentro a delle zucche vuote non c’è davvero niente oltre al nulla?

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Ansa

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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