Un’incornata di Altare nel finale (al nono minuto di recupero) gela l’Arechi: lo scontro salvezza tra Salernitana e Cagliari si chiude così sull’1-1, lasciando aperto qualsiasi scenario in ottica salvezza. Il difensore sardo ha risposto al vantaggio dei campani, firmato da Verdi, dal dischetto.

La prima chance è per gli ospiti e arriva al 14′. Pavoletti incorna bene di testa sfruttando un corner proveniente dalla sinistra, ma il suo tentativo termina a lato di un soffio. Sarà di fatto l’unica vera opportunità della prima frazione, con i sardi che giocano un match a viso aperto contro una delle formazioni più in forma del momento ma che in avvio appare più contratta del solito.

La ripresa sembra ancora più bloccata, ma al 24′ arriva la svolta decisiva. Il neo entrato Kastanos si libera alla grande di un uomo, entra in area e viene atterrato da Lovato. Di Bello assegna il calcio di rigore, con Verdi che si presenta dal dischetto spiazzando Cragno con il destro e firmando un gol di importanza capitale. I rossoblù non ci stanno e al 31′ Grassi si inventa una perla dalla distanza con il mancino, ma la palla centra il palo a Sepe battuto. Cinque minuti più tardi, Ederson sfiora il raddoppio con un colpo di testa a fil di palo dopo una bella sponda aerea di Gyomber su azione d’angolo. Al 41′ è Kastanos a provarci con il sinistro al termine di una ripartenza, ma Cragno risponde presente a mani aperte.

In pieno recupero, l’arbitro assegna un penalty ai sardi che viene poi giustamente annullato dopo la revisione al Var per via di una precedente carica di Lykogiannis su Sepe. Le emozioni però non sono ancora finite e, al nono di recupero, Altare trova di testa la rete dell’1-1, dopo un corner di Baselli, sfruttando un intervento non perfetto di Sepe. Pochi istanti dopo l’arbitro fischierà la fine. Sabato gli uomini di Nicola saranno impegnati a Empoli. Il giorno seguente il Cagliari sarà chiamato all’impresa contro l’Inter.

A due giornate dal termine, così in coda: Salernitana 30, Cagliari 29, Genoa 28, Venezia 25.

A cura di Roberto D’Orazi – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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