La Lazio come un cavallo impazzito che non ha più il passo del purosangue commette una pesante rottura a Lecce e si complica ulteriormente la sua corsa allo scudetto. Terza sconfitta in cinque gare dalla ripresa post Covid. Il 2-1 del Via del Mare è una speranza concreta per i salentini di rivedere la salvezza dopo che avevano perso le ultime sei gare di fila. In attesa della risposta del Genoa i giallorossi lasciano il terzultimo posto.

Liverani schiera i suoi a trazione offensiva: Saponara e Falco dietro Babacar, interni di centrocampo Barak e Mancosu.
Inzaghi recupera dopo la squalifica Caicedo e Immobile. Esterni del 3-5-2 sono Lazzari e Jony, Leiva e Luis Alberto a centrocampo, Milinkovic-Savic in panchina.

Avvio molto vigoroso su ogni fronte. Mancosu avanza da centrocampo e, ai 20 metri, scarica un sinistro preciso nel ‘sette’: un eurogol cancellato dal Var che vede un controllo col braccio del salentino a inizio azione. Appena il tempo di riprendere il gioco e Gabriel (5′) fa un pasticcio coi piedi, pallone a Caicedo che realizza a porta vuota.
Dall’1-0 allo 0-1 in meno di due minuti, il portiere di Liverani avrà occasione di rifarsi.

Strakosha per poco non restituisce il favore al Lecce: respinta difettosa in uscita su corner, Calderoni va al volo col sinistro ma non trova i pali. Ritmo non impressionante, si va avanti a fiammate. La progressione di Immobile semina la difesa, Gabriel in uscita chiude lo specchio. Il Lecce non rinuncia a giocare e viene premiato al 30′ quando Falco crossa da destra per Babacar che gira in rete indisturbato. La reazione della Lazio non è certo furiosa, i padroni di casa sono in serata e giocano sul passaggio breve. E nel lungo recupero (5′) si procurano un rigore per il tocco di mano di Patric in scivolata. Mancosu, però, calcia alto dagli undici metri.

Ripresa con Milinkovic-Savic (per Leiva), Lukaku e Luiz Felipe. Inzaghi prova a scuotere il ritmo ai suoi con un triplo cambio. Invece è il Lecce, fulmineo, a completare il sorpasso: corner di Saponara, Lucioni si libera e incorna alle spalle di Strakosha. E’ il 47′ e la Lazio è costretta a inseguire. Biancocelesti nella trequarti avversaria, i salentini accettano l’arretramento. Liverani perde Babacar per infortunio, subentra Majer.

Milinkovic non trova la deviazione ravvicinata su corner. Gabriel mette le mani sulla sventola di Luis Alberto e sul seguente calcio d’angolo Petriccione, appostato sul palo, salva la sua porta dalla deviazione di Luiz Felipe. Dall’altra parte, Strakosha respinge il tocco ravvicinato di Mancosu e Acerbi chiude con un grande intervento Majer, che pregustava il tap-in. Gabriel va vicinissimo a combinare un altro pasticcio su rilancio, Immobile lo grazia con una conclusione debole. Avanti tutta per la Lazio, dentro Adekanye per Lazzari. E proprio l’olandese ha una clamorosa chance su cross dal fondo: girata di testa da pochi passi, Gabriel si esalta. Sette minuti di recupero (che diventeranno nove) in cui l’assedio costante degli ospiti è reso più complicato dal rosso diretto a Patric (93′) che morde al braccio Donati.
Si chiude con una nuova prodezza di Gabriel che allunga in corner il lob di testa di Milinkovic. Arriva il triplice fischio con il Lecce che gioisce, mentre la Lazio è costretta ad uscire dal terreno di gioco con il capo chinato.

Il Direttore editotiale – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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