Mentre è arrivato il fine settimana del Nurgburgring, in Ferrari si cerca di finire degnamente la stagione, anche perché a cavallo tra ottobre e novembre ci sarà l’appuntamento di Imola, come dire, “casa” della rossa e deludere ancora una volta i propri tifosi sarebbe deleterio, anche se…

La crisi attraversata a Maranello non è certo la prima della storia del Cavallino Rampante, dato che a periodi vittoriosi se ne sono alternati altri anche più pesanti dell’attuale a livello di risultati; che poi in altri tempi bastasse un piccolo intervento per migliorare un’auto, è verità indiscutibile, mentre oggi, con l’elettronica a “dominare” tutto, se sbagli la macchina poco resta da fare, se non sperare che in gara ci sia … un’epidemia di ritiri!

La Ferrari è in crisi e non da oggi, evidente come l’auto 2020 paghi i problemi legati al motore, quelli che hanno portato alla diatriba della scorsa stagione, conclusa con un “patto” che di fatto ha evitato pesanti sanzioni, ma anche cancellato ogni possibilità per l’attuale stagione; se poi vogliamo aggiungerci i problemi da Covid e la decisione, prima ancora dell’inizio delle gare, di chiudere il rapporto con Vettel per il 2021, ecco serviti una serie di questioni che stanno rendendo fallimentare la stagione.


Come detto prima, non è la prima volta che la Ferrari “buca”, macchina e campionato di conseguenza, ed a questo punto puoi avere il Padreterno alla guida, ma i miracoli non accadono e ti ritrovi a brancolare in mezzo al gruppo non delle seconde, ma delle terze linee, con piloti melanconici e, alla lunga, svagati e smoccolanti, anche per strategie a volte incomprensibili, giusto per aggiungere ed amplificare i problemi, anziché metterci, o tentare di metterci, qualche pezza.

Ecco quindi le parole grosse, gli insulti, che arrivano dalle comunicazioni, ora di Vettel, ora di Leclerc, perché chi guida una Ferrari può essere soddisfatto di faticare ad ottenere un undicesimo/quindicesimo posto? Si può, guidando una Ferrari, sorridere se si fatica a passare il primo turno di qualifiche?

Certo, le stagioni di Vettel, per parlare anche di piloti, non sono state degne di un quattro volte Campione del Mondo, a causa della macchina, ma anche di tanti, troppi errori commessi da Seb; errori spesso poco attesi da un pilota del suo calibro, errori non sempre dettati dalla frustrazione di non riuscire a lottare ad armi pari per il titolo mondiale.

Tante cose non funzionano in Ferrari e basterebbe ritornare un attimo ai tanti Team Principal sedutisi sulla tolda della Rossa, senza significativi risultati, per comprendere come si brancoli evidentemente a vista; non dico manchi un progetto, ma probabilmente la crisi di risultati ha portato anche ad una crisi di fiducia e gli errori si sono accumulati, amplificati, spesso troppo evidenti anche ai profani per poter essere giustificati.

Un’auto di Formula Uno deve essere una macchina perfetta o quasi, un “blocco” dove ogni dettaglio, anche il più piccolo, deve funzionare al meglio ed in simbiosi con tutti gli altri e questo in Ferrari non sta accadendo; vero che il motore ha “dovuto” essere depotenziato e questo è certo un handicap, ma qui non è solo un problema di motore, perché anche il bilanciamento non va, l’aerodinamica è poco efficace, le gomme a volte paiono saponette…

Difficile rimediare a così tanti problemi? Evidentemente non si può che rispondere di sì, e probabilmente anche il 2021 si porterà con se gli strascichi di questa stagione, quasi come la coda di una cometa, però al contrario, facendo buoi anziché rischiarando con il proprio strascico di luce dorata!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Patrizia Ferro / Imagoeconomica

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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