Italy's Finance and Economy Minister Roberto Gualtieri arrives for the informal meeting of ministers for economic and financial affairs (ecofin) and eurogroup in Helsinki, Finland Friday, Sept. 13, 2019. (Martti Kainulainen/Lehtikuva via AP) [CopyrightNotice: Lehtikuva]

Grande, premiante e “VERGOGNOSA” scelta da parte del Sindaco “DEM” di Roma Roberto Gualtieri in merito alla Case Popolari!

Il Quotidiano “Il Giornale” da cui ho attinto le informazioni, ha confermato, dopo aver avuto la possibilità di verificare un atto sulla manutenzione degli edifici di residenza popolare di proprietà del Comune, ha “scoperto” che tali spese non sono considerate a carico dell’Amministrazione Comunale ma al contrario di due anni fa, ha deciso di non investire nemmeno un euro e metterle a carico agli stessi assegnatari degli alloggi, ma non solo,  anche a coloro che ancora sono in attesa di una casa, e parliamo di lavori come tubi rotti, muffa e manutenzioni più importanti!

Entriamo nel merito specifico del documento a seguito delle richieste(+ di 33 mila) del 17 luglio 2023: “Dato l’elevato numero di immobili e il sempre crescente numero di unità abitative che necessitano interventi manutentrici, è indispensabile contenere le spese per lamanutenzione di edilizia residenziale pubblica”.

Ricordiamo per la cronaca che già nel 2022 la giunta Gualtieri aveva stanziato 5 milioni di euro per le ristrutturazioni delle case popolari e un suo “pupillo” Tobia Zevi dichiarò: “La nostra risposta deve essere adeguata affinché questi disagi non affliggano più gli inquilini”

Ovviamente, sono rimaste – come sempre nella politica del PD – solo parole e infatti la vera risposta è che sono gli indigenti a dover anticipare i lavori.

Il Consigliere Comunale, Fabrizio Santori, Centro-destra Lega, ha subito sottolineato: “L’ennesimo intervento che mostra l’incompetenza di questa amministrazione che non stanzia un euro per la manutenzione del proprio patrimonio”

Nell’atto si evidenzia ancora: “Gli interventi di autoriparazione hanno ad oggetto gli alloggi di edilizia residenziale pubblica recuperati a qualsiasi titolo e destinati all’assegnazione, ma non assegnabili per carenza di manutenzione. Necessita incentivare la partecipazione diretta degli inquilini”

Su questo Santori commenta: “È assurdo pensare che chi attende una casa popolare, o chi già ne ha una, che dovrebbe essere in condizioni economiche disagiate possa in quale modo autoripararsi un immobile. Chiaramente la maggior parte delle famiglie non hanno tali importi per sostenere spese del genere”.

L’atto prevede un rimborso delle spese che sarà decurtato dal canone mensile di affitto ma “solo per i lavori conclusi entro 180 giorni” e “per il singolo intervento in autoriparazione con il limite massimo 15mila euro per gli alloggi da assegnare e 5mila euro per quelli già assegnati. Per gli interventi realizzati in economia il rimborso massimo è di 7500 euro per gli alloggi da assegnare e 2500 euro nel caso di alloggio già assegnato”. Prevede anche la regola per i morosi: “In caso di morosità accertata sono ammessi a presentare istanza gli assegnatari con un rimborso pari al 50%”.

Santori conclude affermando: “Chi non ha una casa, dovrebbe avere in tasca decine di migliaia di euro per gli interventi di riparazione. È un massacro le case stano cadendo a pezzi, c’è la muffa, le persone stanno avendo anche problemi di salute e il Comune chiede di investire per lui. Chi è poi in grado eventualmente di investire e ha disponibilità economica può prendersi le case di coloro che sono in graduatoria, aspettano ma non hanno i soldi. È assurdo”.

Così le graduatorie verranno gestire dal PD a seconda delle convenienze politiche e sconvolta a seconda delle disponibilità economiche delle persone. 

Nel regolamento è scritto: “Nel momento in cui un alloggio viene recuperato a qualsiasi titolo ma non è assegnabile per carenza di manutenzione il Dipartimento individuerà i soggetti a svolgere gli interventi in autoriparazione, secondo la proposta pervenuta e interpellerà gli assegnatari utilmente collocati in graduatoria in base alla adeguatezza nuclei/alloggio, per acquisire la loro disponibilità alla esecuzione dei lavori”. Pertanto saranno i Tecnici ad individuare le persone, per le case ancora non assegnate, in base alla “proposta in denaro pervenuta”.

Ringraziamo come sempre i SINISTROIDI e i RADICALCHIC, per questo ennesimo e vergognoso regalo:

A Roma chi attende la casa popolare deve sborsare migliaia di euro e se non hai i soldi lascia il posto a chi li ha!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui