Il nuovo primo ministro britannico è Rishi Sunak, designato ieri con la nomina a leader del Partito Conservatore di maggioranza. Re Carlo III, in veste di capo dello Stato, gli ha ufficialmente conferito l’incarico a Buckingham Palace. Prima di lui, il sovrano aveva ricevuto le dimissioni dalla premier uscente Liz Truss, a capo del governo più breve della storia del regno.
Sunak, primo capo di governo britannico di origine indiana e primo insediato da Carlo dopo la successione a Elisabetta II, da oggi, entra nel pieno delle funzioni per comporre la propria compagine e affrontare i contraccolpi della crisi come priorità assoluta.
Liz Truss ha annunciato le sue dimissioni il 20 ottobre a causa delle turbolenze che il suo programma fiscale con tagli alle tasse ha causato sui mercati finanziari.
Il nuovo primo ministro ha poi corretto il tiro dicendo che “le intenzioni” di Truss di rilanciare la crescita “erano giuste”, e che “tuttavia errori ci sono stati” e vanno corretti con “competenza e professionalità”, per meritare “la fiducia del Paese”. Ha poi ringraziato Boris Johnson per “la sua generosità e i suoi successi” su Brexit e Covid, non senza aggiungere che “il mandato elettorale” delle vittoria Tory del 2019 “non appartiene a un individuo”.
Il nuovo premier britannico ha anche promesso di “portare compassione e dedizione nelle sfide che il Regno Unito affronta oggi”, le stesse dimostrate durante l’epidemia di Covid da ministro delle Finanze. “Il governo che guiderò non lascerà la prossima generazione con un debito da saldare”, ha assicurato, mettendo l’accento su “integrità, professionalità e responsabilità a tutti i livelli”. Tuttavia, ha sottolineato che questa la stabilità economica potrà essere garantita solo da “decisioni difficili” in arrivo. Un riferimento quindi a nuove misure all’insegna dell’austerity. Inoltre Sunak ha ribadito la promessa di “riunire il Paese non con le parole ma con i fatti”.
Tra i punti salienti nell’agenda dell’esecutivo, Sunak ha citato “un servizio sanitario nazionale più forte, scuole migliori, strade più sicure, il controllo dei confini, la protezione dell’ambiente, il sostegno al miglioramento delle forze armate e la costruzione di un’economia che colga le opportunità della Brexit, in cui le imprese investino, innovino e creino posti di lavoro”.
La sua vittoria è arrivata proprio in concomitanza con le celebrazioni di Diwali, la festa delle luci. Il primo ministro indiano Narendra Modi lo ha salutato come “il ponte vivente degli indiani del Regno Unito” che lavorerà per “trasformare il nostro legame storico in una partnership moderna”.
“È stato un grande onore essere primo ministro e auguro a Sunak tutto il successo possibile. Sono certa che ci aspettano giorni più luminosi, ma dobbiamo essere coraggiosi davanti al cambiamento”, ha detto la premier uscente nelle sue ultime dichiarazioni davanti al numero 10 di Downing Street. Ha citato Seneca: “Non è perché le cose sono difficili che non osiamo. È perché non osiamo che le cose sono difficili”, rivendicando la politica fiscale che non è riuscita a mettere in campo.
“Semplicemente, non possiamo essere un paese a bassa crescita in cui il governo assume una crescente quota della nostra ricchezza nazionale”, ha continuato. “Dobbiamo tenere care le libertà ottenute con la nostra Brexit e pensare in maniera differente. Questo vuol dire dare più libertà ai nostri cittadini. E ristabilire il potere delle istituzioni democratiche, abbassando le tasse in modo che la gente abbia più denaro di quello che guadagna”.
Truss ha anche rivendicato il fatto di aver agito “urgentemente e in maniera decisiva a favore delle famiglie e delle imprese che lavorano duro”, con una serie di aiuti e interventi, come quelli sulle bollette elettriche, che hanno “aiutato migliaia di imprese a evitare la bancarotta”. Ha parlato del sostegno dato all’Ucraina “nella sua lotta contro la guerra d’aggressione della Russia”.
Concludendo il suo discorso, ha detto: “Continuiamo a combattere nella tempesta, ma credo nella Gran Bretagna, credo nel popolo britannico e so che ci aspettano giorni più luminosi”.
Poi ha lasciato Downing Street tra gli applausi, accompagnata dal marito Hugh e dalle loro due figlie, diretta a Buckingham Palace dove ha consegnato le sue dimissioni a re Carlo III, in veste di capo dello Stato.
A cura di Elena Giulianelli – Foto Ansa