Quanto affermato da Riccardo Valentini, scienziato internazionale del Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici, nel corso di un convegno su clima e settore agroforestale alla Fao a Roma, dovrebbe far aprire gli occhi al mondo sull’importanza delle foreste.

Queste sono infatti delle vere “casseforti” di CO2: hanno la funzione di assorbire e catturare l’anidride carbonica e giocano un ruolo fondamentale per raggiungere il target di “zero emissioni” al 2050, per poi proseguire ad abbatterle avviando una curva negativa. “Le foreste – ha affermato Valentini – assorbono il 40% delle nostre emissioni di gas serra a livello globale. Solo in Italia trattengono circa 90 milioni di tonnellate di CO2”.

“Sono numeri importanti anche se non risolvono tutto il problema, senza contare che le foreste assorbono CO2 in modo naturale – ha osservato ancora lo scienziato – e lo fanno più di quanto non facciano gli oceani: il loro terreno cattura 3-4 volte più carbonio degli altri” sistemi.

L’importanza di questo ruolo, ha spiegato l’esperto, aumenta se si tiene conto del fatto che “l’obiettivo dei due gradi” di contenimento dell’aumento medio della temperatura globale è “insufficiente”, dal momento che “metterebbe comunque in pericolo le isole del Pacifico, l’area del Mediterraneo e il sistema agroalimentare” con effetti soprattutto su determinate colture come “cereali, mais, grano” che potrebbero avere un calo della produzione.

Insomma, secondo Valentini è assolutamente necessario tenere “insieme agricoltura e foreste, cosa emersa con l’accordo di Parigi. Ora bisogna passare dalle parole ai fatti e cominciare a mettere in campo politiche che vadano nella direzione dell’agricoltura sostenibile e della forestazione riportando il ‘verde’ lì dove è stato distrutto e, soprattutto, nelle città”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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