Matteo Renzi, parlando in Senato in vista del consiglio europeo di domani a Bruxelles, ha affermato che l’Europa deve “tornare ad essere una comunità”, non può “essere solo un contratto”.

“I dossier diversi sono legati da un filo conduttore – ha sostienuto il premier – l’Europa che immaginiamo però nei prossimi anni continuerà a essere una comunità o si ridurrà sempre di più ad essere soltanto un contratto? Il dilemma tra comunità e contratto sta alla base delle riflessioni”. E ha spiegato: “Noi come Italia pensiamo che l’Europa sia una comunità, che debba condividere valori, non solo fondi. Quando si tratta di fondi europei sono tutti in prima fila ma quando si tratta di difendere l’identità…”.

E a questo proposito ha ricordato che “il ministro Padoan ha preparato un documento” perché “in questi ultimi anni l’Europa ha scelto una politica economica che ha visto crescere la disoccupazione e la distanza tra il Paese leader e gli altri”. E ha aggiunto: “Dire che la Ue si occupa in maniera discutibile di banche ma non si occupa di crescita, è rispettare la nostra storia e dire la verità”. “L’Italia” ha detto ancora Renzi si batte “non per i decimali ma per grandi ambizioni. Il nostro Paese ha fatto enormi passi avanti: 764mila contratti a tempo indeterminato sono il frutto di regole semplificate”

Poi ha ricordato che: “Il deficit è il più basso degli ultimi dieci anni, per capacità di contenimento del debito siamo il terzo Paese dopo l’Olanda e la Germania. Se guardiamo agli amici e partner come la Spagna, la Franca e il Regno Unito, che ha fatto il taglio delle tasse in deficit, possiamo ragionare in modo diverso”.

Il Presidente del Consiglio poi ha affrontato la delicata questione della possibile uscita dall’Ue del Regno Unito, sottolineando che vanno fatti tutti gli sforzi necessari per evitarlo, perché “sarebbe un danno drammatico innanzitutto per il Regno Unito, ma anche per tutta la Ue, perché a quel punto il messaggio andrebbe oltre”. E spiega: “Bisogna rispettare la volontà sovrana di quel Paese. Ci sono momenti in cui il referendum è un’arma che va rispettata in tutta la sua potenza. Noi faremo il referendum sulle riforme. Saremo al fianco del Regno Unito in questa battaglia, sapendo che rischiamo di passare da 28 a 27. Spero che si voti il prima possibile” perché va evitato “ogni elemento di incertezza”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui